◆ A New York è in corso un progetto per ricostituire le scogliere di ostriche di cui le acque del suo porto erano un tempo ricche, prima che la pesca eccessiva e l’inquinamento facessero praticamente scomparire questi molluschi. Il Billion oyster project prevede di creare strutture artificiali formate da cemento e gusci di ostriche, che vengono immerse in vasche contenenti larve di ostrica. Quando le larve attecchiscono, le strutture vengono piazzate sui fondali davanti alla città. Dei 122 milioni di ostriche che sono stati trapiantati nel porto finora, però, circa metà non è riuscita a sopravvivere. In parte questo è dovuto a cause naturali: la mortalità delle larve delle ostriche è molto alta, per questo motivo vengono prodotte in grandi quantità. Tuttavia ci sono anche dei fattori antropici. Durante le forti precipitazioni infatti le acque di scolo della città si riversano direttamente nella baia, andando a sommarsi alle sostanze tossiche sversate in mare negli anni passati. Anche l’inquinamento acustico ostacola l’insediamento delle larve e il loro sviluppo. Secondo i promotori del progetto potrebbero servire molti anni prima che le scogliere siano in grado di contrastare l’aumento del livello del mare, scrive Nature. Le barriere di molluschi potrebbero infatti proteggere le coste dagli uragani e dalle inondazioni, oltre che migliorare la qualità dell’acqua e sostenere gli ecosistemi. Progetti simili sono in corso in altre parti del mondo, come in Australia e nei parchi eolici del mare del Nord.
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Questo articolo è uscito sul numero 1583 di Internazionale, a pagina 120. Compra questo numero | Abbonati