◆ A settembre il sud del Marocco è stato colpito da piogge eccezionali, che hanno provocato le prime alluvioni nel Sahara da almeno cinquant’anni. Tra le dune di sabbia e le palme sono comparsi insoliti specchi d’acqua. La regione è nota per la sua aridità, ma secondo il governo marocchino a settembre in alcune aree è caduta più pioggia in due giorni di quanta ne cade normalmente in un anno. Le più colpite sono state le zone di Tata e Tagounite, nel sud del paese. Le immagini satellitari raccolte dalla Nasa mostrano che tra Zagora e Tata è ricomparso il lago Iriqui, rimasto asciutto per mezzo secolo. Le piogge hanno causato venti morti e hanno distrutto molti raccolti, ma hanno anche riempito i bacini e le falde acquifere, alleviando la crisi idrica provocata dalla grave siccità che aveva colpito la regione nei mesi precedenti . “Fenomeni di questo tipo, che i meteorologi chiamano tempeste extratropicali, possono cambiare le condizioni meteo locali per mesi o anni”, scrive il Guardian. L’aumento dell’umidità nella regione infatti potrebbe alimentare nuove perturbazioni. Secondo il quotidiano britannico la causa di questi eventi e della siccità che li ha preceduti è sempre la stessa: il cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra. In tutto il mondo, infatti, l’aumento delle temperature ha reso il ciclo dell’acqua più rapido e imprevedibile. In futuro tempeste come quella osservata in Marocco potrebbero colpire anche altri paesi sahariani.

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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati