N ormalmente il periodo della giovinezza dovrebbe essere legato ai sogni, alle speranze per il futuro, alla curiosità di nuove esperienze e di nuove amicizie. Ma per molti giovani ucraini la guerra della Russia contro il loro paese, cominciata nel febbraio 2022, ha sostituito queste aspettative con il pericolo, la depressione e la mancanza di una casa dove vivere.
La fotografa francese Laetitia Vançon nel giugno 2022 si trovava a Odessa, nel sud del paese. Un gruppo di laureati stava mettendo in scena uno spettacolo per celebrare la fine dell’università visto che non era stato possibile organizzare la cerimonia ufficiale a causa del conflitto. “Questo episodio mi ha fatto capire che volevo documentare quest’epoca cruciale come testimonianza per le future generazioni”, ha spiegato la fotografa. Così è nato il progetto What it’s like to be young in Ukraine now (Cosa significa essere giovani in Ucraina oggi) che mescola “le vite andate in frantumi e i sogni svaniti alla speranza che cerca di farsi largo per non essere sommersa dall’oscurità circostante”, ha detto Vançon.
Ogni immagine è un frammento, una storia individuale, intrecciata alle altre. Un grande mosaico da cui emerge la voglia di libertà e dignità, la ricerca della normalità e la fiducia nel futuro. Nel loro insieme rappresentano l’impatto della guerra sui giovani in Ucraina e fanno emergere le molteplici e durature conseguenze sulle loro vite.
“Queste lotte, anche se non si svolgono sui tradizionali campi di battaglia, simboleggiano profondi conflitti interiori”, ha detto la fotografa. Le sue foto sono esposte a Lodi all’interno del Festival della fotografia etica fino al 27 ottobre 2024. ◆
◆ Il progetto What it’s like to be young in Ukraine now di Laetitia Vançon è in mostra a Lodi all’interno del Festival della fotografia etica fino al 27 ottobre. Giunto alla quindicesima edizione, quest’anno il festival ospita più di venti mostre, quasi 150 fotografi da quaranta paesi e circa un migliaio di immagini. Tra i fotografi e le fotografe in mostra ci sono Brian Hodges con un lavoro dedicato a donne e ragazze colpite dalla guerra; il designer turco Uğur Gallenkuş con i fotomontaggi digitali che mescolano immagini di attualità con foto dai toni più leggeri per riflettere sull’uso della fotografia; la fotografa polacca Kasia Strek con un progetto sulle conseguenze dell’aborto non sicuro in vari paesi del mondo.
Laetitia Vançon è una fotografa francese nata a Tolosa. Con questo lavoro ha vinto la menzione speciale Short story award 2024 al festival di Lodi.
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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati