Il 4 novembre i dipendenti della Boeing hanno accettato un nuovo contratto e messo fine a uno sciopero che durava da quasi due mesi. Dopo aver respinto due proposte precedenti, scrive il Wall Street Journal, il 59 per cento degli iscritti alla sezione di Seattle del sindacato Iam ha approvato un accordo che prevede aumenti salariali molto vicini a quelli richiesti, ma non il ripristino del regime pensionistico abolito nel 2014. Il contratto ha una durata di quattro anni e stabilisce aumenti in busta paga del 38 per cento. Secondo la società di consulenza Anderson Economic Group, è stato lo sciopero più costoso negli Stati Uniti dal 2000, con una perdita per l’economia statunitense di 11,5 miliardi di dollari.

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Questo articolo è uscito sul numero 1588 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati