Il romanzo si apre in un’ambientazione nostalgica. Nel 1975 Barbara e Tracy, rispettivamente di 12 e 13 anni, sono compagne di campeggio a Camp Emerson, sui monti Adirondack. La loro salda amicizia si interrompe solo quando un’accompagnatrice, una mattina, nota che la branda di Barbara è vuota. La storia si muove rapidamente dal dramma del campeggio alla disperazione della madre di Barbara, Alice. Non era mai stata troppo vicina alla figlia ma la sua sparizione le ricorda la scomparsa in circostanze analoghe del suo primo figlio, Bear, nel 1961. Il dio dei boschi è più di un thriller su un’adolescente persa nei boschi, parla anche di relazioni tra genitori e figli, e tra gente privilegiata e gente che non lo è. La disperazione materna di Alice è descritta in modo accurato e terribilmente realistico. E anche il campeggio in cui si svolge la storia è molto credibile. Moore ci dice che ci sono tanti modi per perderci e che un sentiero potrebbe riportarci a casa.
Kate Tuttle, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati