Dopo il lancio di un nuovo missile ipersonico il 21 novembre e le minacce nucleari di Vladimir Putin, la Russia ha continuato a colpire le città e le infrastrutture ucraine. Come scrive la Reuters, tra il 25 e il 26 novembre ha lanciato il numero record di 188 droni, di cui 76 sono stati intercettati dalla contraerea di Kiev. I russi, inoltre, continuano ad avanzare anche nell’est del paese. Secondo Mosca, infine, tra il 24 e il 26 novembre l’Ucraina ha lanciato due missili Atacms contro le sue postazioni nella regione russa di Kursk. Sotto il profilo diplomatico, dopo il breve fermento seguito alla vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi, negli ultimi giorni non ci sono state novità a parte la dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj secondo cui Kiev potrà riprendere il controllo della Crimea non con la forza, ma solo con gli strumenti della diplomazia.
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Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati