Dall’11 novembre l’università Dongduk di Seoul, uno degli istituti femminili creati in Corea del Sud all’inizio del novecento per permettere alle donne di avere un’istruzione universitaria, è occupata. All’inizio le studenti protestavano contro la decisione dell’ateneo di aprire alcuni dipartimenti ai maschi, ma poi la questione centrale è diventata il futuro degli spazi dedicati esclusivamente alle donne in un paese in cui l’uguaglianza di genere è un miraggio. “La protesta riflette il senso d’insicurezza delle sudcoreane negli spazi pubblici”, dice al Guardian Yoonkyeong Nah, docente di antropologia culturale all’università Yonsei di Seoul, citando la diffusione nel paese delle videocamere nascoste nei camerini e nei bagni pubblici, dello stalking e dei crimini sessuali digitali. L’università, scrive il JoongAng Daily, intende chiedere un’ingiunzione del tribunale per mettere fine all’occupazione. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati