◆ Questa foto, scattata da un astronauta a bordo della stazione spaziale internazionale, mostra la penisola di Cheleken, sulla costa orientale del mar Caspio. Due strisce di terra si protendono perpendicolarmente dall’estremità occidentale della penisola, dandole una forma a martello. Sono riconosciute come elementi geografici a sé: la penisola di Kafaldja a nord e quella di Dervish a sud.
La penisola di Cheleken è caratterizzata da un ambiente desertico, con dune lineari formate dal vento. Le macchie scure tra le sabbie marrone chiaro sono letti di laghi che si riempiono e si prosciugano in base alle oscillazioni del livello del Caspio.
Le acque costiere appaiono di colore turchese a causa della presenza di sedimenti sospesi e fioriture di fitoplancton. L’effetto è più visibile nel golfo di Türkmenbaşy.

Una strada corre lungo il margine meridionale della penisola verso la città di Hazar, che ha circa trentamila abitanti ed è un importante centro petrolifero. I puntini visibili al largo della costa sono piattaforme petrolifere.
Negli anni trenta il livello del mar Caspio cominciò a scendere rapidamente in seguito al prelievo delle acque dei suoi affluenti, per poi ricominciare a salire alla fine degli anni settanta. Ma negli ultimi tre decenni le acque hanno ripreso a ritirarsi, anche a causa del cambiamento climatico, e presto potrebbero toccare il livello più basso mai registrato. Entro la fine del secolo il calo potrebbe arrivare a 14 metri, mettendo a rischio le infrastrutture portuali e petrolifere e la sopravvivenza dell’intero ecosistema.–Nasa

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1594 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati