Maputo, 28 dicembre (dpa/Getty)

Dopo che il 23 dicembre il consiglio costituzionale del Mozambico ha confermato la vittoria alle presidenziali del 9 ottobre di Daniel Chapo, il candidato del partito al potere Frelimo, è scoppiata una nuova ondata di proteste contro il governo, accusato di aver truccato il voto. Il bilancio è salito a 280 morti e 600 feriti da armi da fuoco, scrive il sito Club of Mozambique. Il 25 dicembre più di 1.500 detenuti di una prigione della capitale Maputo sono evasi approfittando del caos scatenato dai manifestanti, che hanno dato alle fiamme commissariati e sedi del Frelimo.

L’ex candidato indipendente alla presidenza Venâncio Mondlane, che continua a rivendicare la vittoria delle elezioni del 9 ottobre e che ha fatto da catalizzatore per le manifestazioni, ha annunciato per l’8 gennaio il suo ritorno in Mozambico, da dove era scappato perché temeva per la sua incolumità. Si calcola che le violenze postelettorali abbiano spinto almeno tredicimila persone a fuggire nel vicino Malawi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1596 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati