Le dimissioni del primo ministro Miloš Vučević non hanno fermato le proteste studentesche contro la corruzione del regime del presidente Aleksandar Vučić. La mobilitazione si sta allargando a tutta la popolazione, e il 31 gennaio – in occasione dei tre mesi dal crollo della pensilina alla stazione di Novi Sad, l’evento scatenante delle proteste – i manifestanti hanno bloccato uno dei ponti sul Danubio nella città della Vojvodina. “In questa lotta per la giustizia sono i giovani a prendersi tutte le responsabilità, mentre gli adulti stanno a guardare”, scrive il settimanale Vreme. “La rivoluzione minaccia di divorare i suoi artefici. Se noi adulti lo permetteremo, dovremo andare a nasconderci in una fogna e non uscirne più”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1600 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati