Continuano in Romania le tensioni legate all’annullamento delle elezioni presidenziali del novembre 2024, deciso a pochi giorni dal ballottaggio. Il 3 marzo a Bucarest, scrive il sito Hotnews, alcune migliaia di persone hanno manifestato per contestare l’ultima decisione delle autorità romene, che il 26 febbraio avevano arrestato Călin Georgescu, il candidato di estrema destra vincitore a sorpresa del primo turno del voto, poi invalidato dalla corte costituzionale per presunte interferenze russe e cinesi. Georgescu, che per sessanta giorni non potrà lasciare il paese, è accusato, tra le altre cose, di aver commesso azioni contro l’ordine costituzionale, di aver mentito sui fondi ricevuti in campagna elettorale e di aver promosso idee fasciste e razziste. Le nuove elezioni presidenziali si terranno il 4 e il 18 maggio.
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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati