Da anni in tutto il mondo si registrano investimenti consistenti nella ricerca di metalli indispensabili per la transizione energetica, come il rame e il litio. Eppure, scrive il Financial Times, negli ultimi due anni i principali gruppi minerari hanno ridotto le spese nella ricerca di nuovi giacimenti, perché il mercato è frenato dall’inflazione, dai tassi d’interesse più alti e dal ribasso dei prezzi delle materie prime. Nel 2024 gli investimenti totali nelle esplorazioni sono diminuiti per il secondo anno consecutivo, calando del 6 per cento, a 12,5 miliardi di dollari. Invece quelli relativi al litio e al rame sono cresciuti rispettivamente del 360 e del 50 per cento rispetto al 2020.

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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati