Il 10 e l’11 marzo il Burkina Faso ha condotto una vasta operazione di polizia in alcuni villaggi intorno a Solenzo, nell’ovest. In questa regione al confine con il Mali sono attive diverse organizzazioni jihadiste, tra cui il Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani, che terrorizzano le popolazioni e attaccano le forze governative. Ma, racconta Jeune Afrique, a Solenzo l’intervento delle autorità è degenerato perché i giovani arruolati nel corpo dei Volontari per la difesa della patria hanno commesso gravissime violenze contro gli abitanti della zona, in particolare contro quelli di etnia peul. L’ong Human rights watch ha esaminato una decina di video pubblicati sui social media che mostrano almeno 58 civili uccisi, tra cui donne e bambini, e molte persone, ancora in vita, ma ferite o con le mani e i piedi legati. I peul sono accusati di sostenere i jihadisti, che sono riusciti a reclutare molti giovani di questa comunità, esasperati dalla mancanza di altre fonti di sostentamento. Invece, tra le forze guidate dal capitano Ibrahim Traoré – andato al potere nel 2022 con un golpe – ci sono migliaia di giovani volontari mandati a combattere dopo pochi giorni di addestramento.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati