
Le restrizioni all’immigrazione decise nel 2024 dal governo conservatore di Luís Montenegro hanno cominciato a provocare danni, lasciando molte aziende portoghesi, soprattutto quelle del settore agricolo, a corto di manodopera. Per questo, scrive il settimanale Expresso, l’esecutivo ha avanzato una proposta per accelerare l’assunzione di lavoratori stranieri, la cosiddetta “via verde”, un accordo con le associazioni di categoria dell’industria, dell’agricoltura e dei servizi che non ha bisogno dell’approvazione del parlamento di Lisbona per entrare in vigore. Con le nuove regole le aziende dovrebbero tornare ad assumere immigrati con una certa facilità, anche quando non hanno ancora il permesso di soggiorno. Ma ci sono delle condizioni: è necessario, per esempio, che abbiano un contratto regolare, l’assicurazione sanitaria e un alloggio adeguato. La firma dell’accordo era prevista il 15 marzo, ma l’11 marzo Montenegro è stato costretto a dimettersi dopo essere stato sfiduciato dal parlamento perché sospettato di conflitto d’interessi in un’altra vicenda. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1606 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati