L’introduzione di nuove banconote sta facendo aumentare la tensione in tutto il sudovest della Nigeria. Il 3 febbraio sono scoppiate delle proteste in alcuni quartieri della città di Ibadan, portate avanti da ragazzi che si lamentavano per la scarsa disponibilità di biglietti di nuovo corso. I manifestanti si sono scontrati con le forze di sicurezza, e una persona ha perso la vita sopo essere stata colpita da proiettili.
Le proteste hanno raggiunto anche la città di Abeokuta, dove alcuni impiegati di banca sono scappati dai loro uffici per paura di rappresaglie, gli sportelli bancari sono stati vandalizzati e un’agenzia è stata data alle fiamme. Anche lì una persona è morta nelle violenze. “Alcuni teppisti hanno attaccato i bancomat per svuotarli. A quel punto gli uomini della sicurezza hanno sparato”, racconta la sarta Mujidat Alimi, che è stata costretta a chiudere il suo negozio per mettersi in salvo.
Le ragioni del cambio
La carenza di contanti deriva dalla decisione della banca centrale nigeriana di ritirare i vecchi biglietti da duecento, cinquecento e mille naira per sostituirli con altri dalla nuova veste grafica. La misura è stata introdotta prima delle elezioni generali del 25 febbraio per impedire la compravendita di voti usando grandi quantità di denaro accumulate nei mesi precedenti. Nei piani della banca centrale, il cambio avrebbe dovuto anche servire a ridurre il numero di contante in circolazione, combattere la contraffazione di denaro e i finanziamenti al terrorismo. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, non sono state stampate abbastanza banconote per soddisfare le necessità dei nigeriani. All’inizio di febbraio tre stati federali si sono appellati alla corte suprema, che ha deciso di sospendere la messa fuori corso dei vecchi contanti fissata per il 10 febbraio. ◆
Humangle è un sito nigeriano specializzato in conflitti e questioni umanitarie.
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Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 48. Compra questo numero | Abbonati