La presidente del consiglio Giorgia Meloni e il suo “nemico-amico” di estrema destra, il vicepremier Matteo Salvini, sono riusciti a tenere sotto controllo la loro rivalità da quando hanno formato un governo di coalizione verso la fine del 2022. Ma ora, in vista delle elezioni del parlamento europeo, che si terranno a giugno, le tensioni tra loro sembrano destinate ad aumentare. Salvini sta cercando di guadagnare nuovi consensi per la Lega, eclissata dal partito di Meloni, Fratelli d’Italia (Fdi).
“Salvini cercherà di rendersi visibile per sottrarre voti a Meloni”, spiega Giovanni Orsina, docente di scienze politiche dell’università Luiss di Roma. “Prevedo che si comporterà sempre di più come una spina nel fianco per il governo”.
Meloni è diventata molto più popolare, mentre la stella di Salvini non brilla più
L’ultima volta che gli italiani hanno votato per il parlamento europeo, cinque anni fa, Salvini era all’apice della sua popolarità. In quell’occasione la Lega ottenne una vittoria trionfale, assicurandosi il 34 per cento dei voti. Fratelli d’Italia, le cui radici politiche affondano nel Movimento sociale italiano, un partito neofascista fondato dai seguaci di Benito Mussolini dopo la seconda guerra mondiale, era invece considerato una formazione marginale e non superò il 6,5 per cento dei voti. Ma da allora Meloni è diventata molto più popolare, mentre la stella di Salvini non brilla più. Alle elezioni politiche italiane del 2022 FdI ha ottenuto il 26 per cento dei voti, contro l’ 8,8 per cento della Lega. Un risultato che ha portato Meloni alla guida del governo. Gli ultimi sondaggi indicano che Fratelli d’Italia continua a crescere. La Lega, invece, fatica a tenere il passo.
Gli analisti sostengono che Salvini cercherà di recuperare terreno per fugare ogni dubbio sulla sua gestione del partito, mentre Meloni proverà a rafforzare il proprio status di leader della destra italiana. “Meloni vuole mettere in chiaro di essere la guida del centrodestra”, sottolinea Ernesto Di Giovanni, partner dell’azienda di consulenza politica Utopia, con sede a Roma. “Questo le permetterebbe di affermarsi come la figura politica più importante del paese”.
Alleanze a Bruxelles
Anche se tanti prevedono un conflitto più acceso e visibile all’interno della coalizione, in pochi credono che i rapporti si rovineranno a tal punto da mettere in pericolo la stabilità dell’esecutivo, visto che entrambi i leader politici vogliono conservare il potere. “Assisteremo soprattutto a schermaglie superficiali”, spiega Daniele Albertazzi, politologo dell’università del Surrey, nel Regno Unito. “Non credo esista la possibilità concreta di una crisi di governo”.
Durante il suo mandato Meloni ha preso le distanze dall’euroscetticismo che lei stessa rivendicava in passato, accreditandosi come leader della destra tradizionale pronta a dialogare con Bruxelles e con le altre capitali europee. Il suo sostegno convinto all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa ha differenziato la posizione di Meloni da quella degli altri leader dell’estrema destra europea, storicamente legati al partito Russia unita del presidente Vladimir Putin.
Oggi Meloni è corteggiata dal Partito popolare europeo, e il gruppo politico di centrodestra spera di ottenere l’appoggio della presidente del consiglio italiana per affidare un secondo mandato a Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.
“Meloni ha scelto di mostrarsi responsabile, per farsi accettare e per dimostrare all’Europa che un governo di destra in Italia non è una catastrofe”, spiega Orsina. “Si sta spostando verso il centro, anche se con molte ambiguità”.
Di Giovanni pensa che Meloni intenda conquistare gli elettori conservatori che in passato avevano votato per Silvio Berlusconi. La sua morte, nel 2023, ha gettato nell’incertezza Forza Italia, altro partner della coalizione di governo. “Meloni si sta avvicinando a una fetta diversa dell’elettorato, meno di estrema destra e più moderata”, sottolinea Di Giovanni.
Salvini, intanto, sta rafforzando la sua alleanza con gli euroscettici di estrema destra all’interno dell’Unione europea, tra cui la francese Marine Le Pen, l’olandese Geert Wilders e i leader della formazione tedesca Alternative für Deutschland (Afd).
“Il messaggio di Salvini agli elettori è chiaro: ‘Se siete arrabbiati, se siete euroscettici, se vi sentite ancora traditi (dalla politica tradizionale) io sono l’uomo che fa per voi’”, spiega Orsina.
Il tema dell’immigrazione, molto importante per la destra italiana, potrebbe mettere in difficoltà Meloni, dal momento che nel 2023 l’arrivo di migranti irregolari in Italia è aumentato del 50 per cento rispetto al 2022.
In autunno, quando il centro d’accoglienza sull’isola di Lampedusa era sovraffollato, Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, ha dichiarato che gli sforzi di Meloni per trovare una soluzione europea alla crisi dell’immigrazione si erano rivelati fallimentari. In seguito Salvini ha sentenziato che in momenti così difficili servono soluzioni drastiche, suggerendo di imporre un blocco navale per fermare gli sbarchi.
La posta in gioco
Meloni ha cercato di evitare ulteriori critiche ammettendo di non aver potuto “ottenere i risultati sperati” su quello che ha definito “il fenomeno più complesso” che si fosse trovata a “gestire”. Allo stesso tempo ha ribadito di voler continuare a lavorare per ridurre gli arrivi dei migranti irregolari, dopo aver raggiunto un accordo con l’Albania per la costruzione di centri d’accoglienza nel paese sotto la supervisione delle autorità italiane. Ma con l’avvicinarsi delle elezioni europee, gli esperti ritengono che la presidente del consiglio potrebbe sentirsi costretta ad assumere una posizione più intransigente sulle questioni legate all’Unione europea, in modo da convincere la sua base elettorale di non aver abbandonato le politiche sostenute in passato.
A dicembre Fratelli d’Italia ha deluso i leader europei votando contro la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), il fondo per aiutare i paesi dell’euro in difficoltà, spazzando via la speranza che anche l’Italia, ultima a non aver ancora ratificato le modifiche, fosse finalmente pronta ad accodarsi.
“Non mi aspetto uno scontro frontale tra Meloni e Salvini, ma ci sarà una forte competizione per mostrarsi più nazionalista e sovranista dell’avversario”, spiega Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto affari internazionali di Roma.
Diversi osservatori sono scettici sulla strategia di Salvini, e ritengono che il rischio principale per Meloni sia quello di una vittoria troppo larga del suo partito. Un’eventualità che potrebbe creare una rottura all’interno della coalizione. “Se Fratelli d’Italia otterrà un risultato migliore rispetto alle elezioni legislative, la bilancia del potere penderà nettamente a suo favore”, spiega Tocci. “Per Meloni potrebbe non essere una buona notizia, perché costituirebbe un rischio per la sopravvivenza del governo. E la posta in gioco per lei è più alta”. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1546 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati