Fonti vicine al Cremlino hanno riferito a Meduza che la Russia ha fissato una soglia “minima” e una soglia “massima” per dichiarare che l’“operazione militare speciale” in Ucraina è stata completata con successo. La soglia minima è la conquista dell’intero territorio del Donbass, un obiettivo che le forze russe hanno già quasi raggiunto. Secondo stime recenti il governo ucraino controlla appena il 5 per cento dell’oblast di Luhansk e meno di metà di quello di Donetsk.
L’obiettivo più ambizioso resta la conquista di Kiev. La prima offensiva russa contro la capitale era fallita a marzo, quando le truppe russe si sono ritirate dalla zona. Fin dall’inizio gli esperti militari avevano ritenuto la conquista della città difficile da realizzare, vista l’insufficienza delle forze impiegate. Tuttavia le fonti di Meduza riferiscono che la leadership russa non ha ancora abbandonato l’obiettivo. “Alla fine li sfiancheremo. Tutta la faccenda sarà probabilmente conclusa entro l’autunno”, ha detto una fonte.
Altri hanno sottolineato che questa fiducia è radicata non solo all’interno del Cremlino ma anche ai vertici di Russia unita, il partito di governo. Il suo segretario, Andrej Turčak , visita regolarmente il Donbass e ha issato la bandiera russa sul municipio di una cittadina nella regione di Zaporižžja appena conquistata. Anche Sergej Kirienko, responsabile della politica interna e nuovo punto di riferimento del Cremlino per Donetsk e Luhansk, ha visitato il Donbass. Secondo le fonti, Kirienko sta preparando i referendum che forniranno alla Russia la base tecnica per annettere i territori occupati.
Non è chiaro come le forze armate russe vedano la prospettiva di un nuovo attacco a Kiev. Tuttavia sembra che i vertici militari si siano rassegnati all’idea che non sia possibile conquistare la capitale con poco spargimento di sangue. Significa che per una seconda offensiva servirebbero più truppe. A quanto pare il Cremlino crede di avere un certo margine di manovra. Per esempio, potrebbe cominciare a mandare sistematicamente i soldati di leva al fronte. Le notizie di coscritti morti in combattimento circolano fin dall’inizio dell’invasione, ma secondo gli analisti militari sono un fatto abbastanza raro. “Finora a combattere sono stati soprattutto i soldati di professione. Ce ne sono abbastanza per un’avanzata lenta, ma se bisogna muoversi più rapidamente si possono usare i soldati di leva. Dopo tutto anche loro fanno parte dell’esercito”, ha spiegato una fonte, pur sottolineando che il governo di Mosca non vuole ordinare la mobilitazione generale. Le autorità temono che una svolta simile possa compromettere l’appoggio della popolazione e danneggiare la popolarità del presidente Vladimir Putin.
L’Europa si stancherà
Al Cremlino inoltre non credono che i paesi occidentali potranno continuare a garantire il loro massiccio sostegno economico e militare all’Ucraina se il conflitto durerà ancora a lungo. “Prima o poi l’Europa si stancherà. Parliamo di denaro e armi di cui ha bisogno per sé. Con l’avvicinarsi della stagione fredda dovranno negoziare le forniture di gas e petrolio”, ha dichiarato una fonte.
◆ Dopo settimane di negoziati, il 31 maggio il Consiglio europeo ha approvato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. La misura principale è il blocco delle importazioni di petrolio russo entro la fine del 2022, proposto un mese prima e a lungo osteggiato dall’Ungheria: per superare le resistenze di Budapest, il divieto si applicherà solo alle importazioni via mare, che rappresentano due terzi del totale. Germania e Polonia interromperanno volontariamente le loro importazioni via terra, mentre l’oleodotto che rifornisce l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia potrà restare temporaneamente in funzione. Tra gli altri provvedimenti ci sono l’esclusione della più importante banca russa, Sberbank, dal sistema di pagamento internazionale Swift, l’oscuramento di altri mezzi d’informazione controllati dal Cremlino e sanzioni individuali contro cittadini russi implicati nell’invasione dell’Ucraina. Intanto l’azienda russa Gazprom ha interrotto le forniture di gas ai Paesi Bassi, che si erano rifiutati di saldare i pagamenti in rubli come chiesto da Mosca.
◆Le operazioni militari russe continuano a concentrarsi soprattutto sull’area di Severodonetsk, nel Donbass, da giorni oggetto di bombardamenti ininterrotti e circondata da tre lati. Le autorità ucraine hanno ammesso che le truppe russe sono entrate in città e ne controllano circa metà. Secondo diverse fonti le forze ucraine potrebbero presto ritirarsi dalla zona per evitare di rimanere accerchiate. Nel frattempo l’Ucraina ha lanciato una controffensiva vicino a Cherson, conquistando alcune posizioni.
◆ Il governo ucraino ha annunciato di aver ricevuto altri aiuti militari occidentali: pezzi di artiglieria dagli Stati Uniti e missili antinave dai Paesi Bassi. Il presidente statunitense Joe Biden si è detto disponibile a fornire altri sistemi d’arma, tra cui i lanciarazzi multipli M142 e M270, ma non le munizioni a lunga gittata richieste da Kiev, che potrebbero essere usate per colpire obiettivi in territorio russo.
◆ Il 30 maggio Frédéric Leclerc-Imhoff, giornalista del canale televisivo francese Bfmtv, è stato ucciso da un colpo d’artiglieria, probabilmente russo, mentre viaggiava su un autobus usato per l’evacuazione dei civili da Severodonetsk. Il governo francese ha chiesto l’apertura di un’inchiesta sulla sua morte.
◆ Il governo turco ha annunciato che l’8 giugno riceverà il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov per discutere della creazione di un corridoio marittimo per i porti ucraini del Mar Nero, bloccati dall’inizio del conflitto. L’obiettivo è consentire la ripresa delle esportazioni di cereali. Bbc
“Al momento sembra che al fronte non sia successo granché”, spiega un’altra fonte. “L’esercito russo sta conquistando qualche piccolo insediamento e sta incontrando diversi problemi. Ma questa impressione è solo dovuta al fatto che gli ucraini non si sono arresi subito, come molti si aspettavano. Certo, la guerra lampo è fallita e ci sono stati evidenti errori di valutazione. Ma questo non significa che non sia possibile vincere”.
La retorica ufficiale del Cremlino sugli obiettivi in Ucraina resta vaga e aperta a varie interpretazioni. Il ministero della difesa continua a sostenere che lo scopo primario dell’“operazione militare speciale” sia la “liberazione del Donbass”, anche se le truppe russe hanno già consolidato le loro posizioni in altre regioni, come Cherson e Zaporižžja. Di recente Putin ha firmato un ordine esecutivo per facilitare la concessione della cittadinanza russa agli abitanti di quelle aree.
Alla parata militare del 9 maggio il presidente ha ribadito che “tutti i piani stanno venendo messi in atto” e che “l’obiettivo sarà raggiunto”, senza fornire ulteriori dettagli. In precedenza Putin aveva dichiarato che l’obiettivo della Russia era la “demilitarizzazione” e la “denazificazione” dell’Ucraina, qualunque cosa significhi. ◆as
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Questo articolo è uscito sul numero 1463 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati