Cultura Schermi
Uncharted
Tom Holland, Mark Wahlberg, Antonio Banderas
Stati Uniti 2022, 116’. In sala
Uncharted (dr)

Quando il barista orfano Nathan Drake (Tom Holland) scopre che il fratello, scomparso, era sulle tracce di un altrettanto scomparso tesoro dei pirati, si unisce al burbero mercenario Sully (Mark Wahlberg) per ritrovarli tutti e due. In una pubblicità del 2011 per il mercato giapponese, nientemeno che Harrison Ford era seduto davanti alla tv per giocare con il terzo capitolo del videogioco Uncharted. Dal punto di vista pubblicitario è stato un bel colpo – Indiana Jones che si metteva nei panni pixelati di Nathan Drake – e lo spot suggeriva che Uncharted poteva prestarsi a diventare un film. Ma lo spot faceva intuire anche quale poteva essere la minaccia maggiore per la trasposizione: l’ombra di Indy, diventato lo standard quando si tratta di tesori nascosti, trappole polverose e acrobazie spericolate. Alla fine Uncharted è un film basato su un videogioco ispirato a film molto più belli: si può vedere, certo, ma poteva essere meglio.

Nick De Semlyen, Empire

I cieli di Alice
Alba Rohrwacher, Wajdi Mouawad, Isabelle Zighondi
Francia 2021, 92’. In sala

In Libano, la giovane svizzera Alice s’innamora dell’astrofisico Joseph e della sua ossessione – mandare un libanese sulla Luna – ma anche della sua famiglia e di un paese meraviglioso. All’improvviso, però, la guerra civile distrugge l’eden della donna. In questa piccola gemma poetica, ispirata alla storia della sua famiglia, Chloé Mazlo mescola sequenze di animazione a sequenze filmate, riuscendo nell’impresa di ricorrere a un artificio senza niente di artificiale. I cieli di Alice è un film doloroso, che urla la sua fede nella potenza del cinema e trabocca d’idee.

Sophie Grassin, L’Obs

Il discorso perfetto
Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau
Francia / Belgio 2020, 87’. In sala

Con il secondo romanzo, Le discours (Gallimard 2017), il fumettista Fabcaro ha fatto tombola. Sedotto da tempo dal suo umorismo bizzarro, Laurent Tirard ha deciso di trasformare questo romanzo in un’irresistibile commedia romantica. Adrien (Benjamin Lavernhe, notevole) prende parte a una cena di famiglia poco dopo la rottura con la fidanzata Sonia (Sara Giraudeau). Il futuro cognato lo incarica di tenere un discorso al suo matrimonio con la sorella di Adrien, mentre lui aspetta disperatamente un messaggio di Sonia. Con ritmo, umorismo e trovate visive, questo vivace adattamento condito di tenerezza e imprevisti, passa al setaccio tutte le piccole stranezze della coppia e della vita di tutti i giorni. In poco più di un’ora e venti c’è tutto. E non servono lunghi discorsi per tesserne le lodi.

Olivier Delcroix, Le Figaro

Bigbug
Claude Perron, Isabelle Nanty, Elsa Zylberstein
Francia 2022, 111’. Netflix
Bigbug (dr)

Molti famosi autori decidono di fare film per le piattaforme di streaming con l’obiettivo di arrivare all’Oscar. Il regista del Favoloso mondo di Amélie sbarca su Netflix con un’altra idea in testa: divertirsi. I personaggi di Bigbug sembrano quelli di una sitcom (il vicino, la vicina, una famiglia allargata) e l’ambientazione quella di un loft dove si realizza un reality show, ma con l’aria condizionata completamente sballata. Colpa del bug che manda in corto circuito il piccolo universo del film, spingendolo verso quello ben più ampio e cinematografico della fantascienza. Nel 2045 i robot hanno preso il sopravvento. Quelli casalinghi impediscono agli umani di uscire di casa in modo che quelli esterni, gli Yonix, possano regolare le sorti dell’umanità. E mentre la padrona di casa cerca di riprendere il controllo su Nestor, l’assistente vocale, tutti gli altri elettrodomestici (Decker, il robot addetto alle pulizie, Monique, l’automa governante tuttofare, e Greg, l’androide istruttore di pilates, insieme a Einstein, il centralino della domotica, vero cervello del gruppo) si perdono in una riflessione sull’umanità. Per non essere più macchine devono acquisire il senso dell’umorismo. Facile, basta scaricarlo… Nove anni dopo il suo ultimo film, Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, Jean-Pierre Jeunet firma una commedia assurda, poco ambiziosa, ma profondamente nostalgica. Un’occasione d’oro per rituffarsi nella fantasia degli esordi.

Frédéric Strauss, Télérama

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1448 - 18 febbraio 2022
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