Questa commedia poliziesca è ambientata dietro le quinte di una produzione teatrale londinese del classico di Agatha Christie Trappola per topi. Con la sua vivacità e il cast stellare, il film riesce a essere, tutto in uno, una parodia del mondo del teatro, della Londra del dopoguerra e dei gialli di Agatha Christie. Il regista hollywoodiano Leo Köpernick (Adrien Brody), ingaggiato per dirigere lo spettacolo, viene ucciso proprio in teatro, trasformando attori e troupe in potenziali sospetti o possibili future vittime dell’assassino. Indagano un ispettore stanco (Sam Rockwell) e una novellina appassionata di cinema (Saoirse Ronan). Teo Bugbee, The New York Times
Stati Uniti 2022, 98’. In sala
Italia 2022, 124’. In sala
Arrivando alla fine di un’estate rovente, l’ecodramma apocalittico e satirico di Paolo Virzì sembra particolarmente tempestivo e urgente. Dopo tre anni di siccità, che ha completamente prosciugato il Tevere e che sembra rendere imminente l’interruzione della distribuzione di acqua pubblica, Roma ribolle come gli animi dei suoi abitanti, colpiti tra l’altro da un’epidemia misteriosa. Siccità è un film meritevole, fantasioso, ben messo in scena, con un cast tentacolare di altissimo livello. Un melodramma moderno intelligente e ambizioso con una vena cinica corroborante. L’unico problema è che Virzì e gli altri autori (tra cui la veterana Francesca Archibugi) mettono troppa carne al fuoco e l’accumulazione di storie interconnesse non è decifrabile per tutti. Jonathan Romney, Screen International
Francia 2022, 103’. In sala
Rachel (Virginie Efira) ha qurant’anni, non ha figli, ma è circondata dai figli di altre persone. Forse per la prima volta il cinema sceglie la sobrietà e l’interiorità per rappresentare figure altrimenti mostrate come disperate o fin troppo consapevoli. Rebecca Zlotowski, che da tempo realizza ritratti di donne che cercano con raffinatezza di sfuggire alla condizione di felicità imposta dalla società contemporanea, nel suo film più autobiografico offre un punto di vista intelligente su una donna divisa tra l’orgoglio di appartenere al ristretto mondo delle donne senza figli e la paura di perdere un’immensa esperienza collettiva. Maroussia Dubreuil, Le Monde
Francia 2022, 98’. In sala
Seguace di un realismo venato da inquietudini, Dominik Moll s’ispira a un fatto di cronaca, una ragazza bruciata viva nei dintorni di Grenoble, per raccontare la deprimente indagine senza soluzione che ossessiona per anni un giovane ispettore. Insieme al suo collega passa in rassegna tutti i possibili indiziati della morte della ragazza per arrivare a una conclusione inquietante: “Se non troviamo chi ha ucciso Clara è perché tutti i sospettati potrebbero essere colpevoli”. Senza mai essere scolastico o didascalico, Moll scansiona la misoginia maschile eterosessuale e realizza un potente atto di accusa che esplora nel dettaglio tutte le sfaccettature di questo male (sia nella polizia sia negli assassini). Con in mente Fincher o Lynch ci mostra la vertigine esistenziale dell’ispettore, qui intrecciata a un’ironia che fa pensare a Chabrol. Emily Barnett, Les Inrockuptibles
La bella idea del film di Ari Folman è realizzare un sogno di Anna Frank, dando vita alla sua amica immaginaria Kitty, che qualche decennio dopo la fine della guerra si lancia alla sua ricerca. Una splendida visione offerta da Folman, il cui gusto visivo pare tuttavia mutevole: a volte audace, altre fin troppo saggio. Ma è anche vero che nel film sono riuniti tutti i contrasti: l’energia luminosa di Anna, che vuole sfuggire in ogni modo alla trappola in cui è rinchiusa, e la realtà sempre più minacciosa dei campi di sterminio. Si ha voglia di riattraversare questa storia in tutti i modi possibili, di parlarne agli adulti così come ai bambini. Frédéric Strauss, Télérama
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