Nel museo di storia naturale di Tring, nell’Hertfordshire, a circa un’ora a nordovest di Londra, si trova una delle più grandi collezioni di esemplari ornitologici del pianeta. In una sera di giugno del 2009, un flautista statunitense di vent’anni di nome Edwin Rist si è introdotto in questo museo, si è diretto verso le teche che contenevano i resti di questi rari e bellissimi uccelli e ha cominciato a caricarli in una valigia. Il bottino, come racconta Kirk Wallace Johnson, comprendeva “esemplari impeccabili, raccolti in condizioni quasi impossibili nelle foreste vergini della Nuova Guinea e dell’arcipelago malese centocinquant’anni prima”. Il ladro di piume è in realtà tre libri in uno. Il primo è la storia del furto in sé, dell’arresto di Rist e delle successive ripercussioni legali, nonché del destino dei beni rubati. Il secondo è la storia degli eroici sforzi di Alfred Russel Wallace, contemporaneo di Darwin, alla ricerca di questi uccelli esotici. L’ultimo è un resoconto in prima persona del tentativo dell’autore di rintracciare i pezzi ancora mancanti dalla collezione del museo. Johnson ha spulciato tra i forum online, ha visitato e intervistato il personale del museo di Tring, si è consultato con la polizia e ha perfino contattato alcuni di coloro che avevano acquistato illecitamente esemplari da Rist. Così ha scoperto che c’è una battaglia, cominciata in epoca vittoriana, tra chi lavora per proteggere le specie in via di estinzione e chi le colleziona o le commercia per piacere o guadagno.
Tom Nolan, The Wall Street Journal
Una ragazza prende un appuntamento. La scena si svolge nel condominio parigino dove vive la madre, custode e addetta alle pulizie. La figlia adora la madre, Victoria, ma questa volta vuole metterla alle strette. Maria, la voce narrante di questo romanzo autobiografico, deve farle una domanda. Ha bisogno di sapere esattamente da dove viene. Questo tête-à-tête è il punto di svolta del libro. Maria ha un compagno, dei figli e una vita di successo, ma un malessere interiore la divora. È forse la vergogna per la sua condizione di figlia d’immigrati spagnoli nella Parigi degli anni ottanta e novanta? Dopo un prologo non del tutto convincente il libro passa a un argomento più duro: l’infanzia misera dei genitori nella Spagna di Franco. Nel bel mezzo di un inverno galiziano, una donna a braccia nude, con la pancia “pronta a esplodere”, ha appena ucciso un polpo con un bastone. Poco dopo Dolores darà alla luce Victoria per poi affidarla a un convento. Quattro anni prima, una prostituta bulimica di Bilbao aveva partorito un maschio, e l’aveva lasciato a un istituto religioso: era Julian, il futuro padre di Maria. Questa storia familiare ci immerge in un cupo periodo post-franchista fatto di menzogne e accordi meschini per preservare l’ordine morale. La narratrice conduce le sue indagini assumendo detective e ricorrendo al test del dna. Il suo è anche un viaggio emotivo attraverso la tenerezza che la lega ai goffi ma amorevoli genitori.
Frédérique Fanchette, Libération
Ned ha cinque anni e vive in un frutteto che suo padre fatica a gestire. Da una barca presa in prestito il bambino osserva una balena che, a quanto si dice, è impazzita per la perdita della sua famiglia. Questo è un ricordo a cui Ned tornerà più volte. Il libro ripercorre tutta la sua vita intervallata da scene di un’estate, dieci anni dopo l’incontro con la balena, mentre aspetta il ritorno dei suoi fratelli dalla seconda guerra mondiale. Ned venera i suoi fratelli scomparsi. Non può “cavalcare come Bill” o “correre e sorridere” come Toby. Scaccia la paura di non vederli più con “sogni di cattura, di caccia” e, soprattutto, sogna di risparmiare abbastanza soldi per comprare una barca. La acquisterà da un uomo il cui figlio è morto in guerra nel Pacifico. Ned non riesce a guardarlo in faccia. Il dolore di quell’uomo è troppo simile alla sua paura. Questo è un romanzo sulle emozioni più profonde, sull’amore, sulla paura e sulla gioia. Che Ned torni o meno nel luogo dove ha visto la balena, deve capire di non essere semplicemente il “fratellino senza guerra” di Bill e Toby. Arnott dimostra che il fantastico può essere un elemento che creiamo nella nostra vita per sopportare qualcosa di insopportabile.
Kimberley Starr, The Sydney Morning Herald
Una studente del New Jersey partorisce durante il ballo di fine anno e abbandona il bambino che muore. Ma non è questo l’argomento del libro. La ragazza del ballo esplora l’inquietante triangolo amoroso tra la protagonista, il padre del bambino e la moglie di quest’ultimo, nonché le conseguenze a lungo termine di quella fatidica notte. La protagonista Amber Glass – allo stesso tempo prismatica e trasparente, come il suo nome – è “così brava con i segreti che era riuscita a tenerne uno per sé”. Amber non sopporta di essersi assunta tutta la colpa, anche se il padre, Joe, all’epoca non sapeva che lei fosse incinta. Joe, un ragazzo debole e sfortunato, diventa un uomo di successo nel settore immobiliare. Sua moglie è Meredith, una chirurga plastica in gamba; Joe ha anche un’amante. Dopo essere stata rilasciata dal carcere, Amber torna nella città natale, a nord di Baltimora. La coppia si riavvicina e si perde per un soffio, poi finalmente si unisce. Ma questo non è un romanzo d’amore. Mano a mano che la pandemia si diffonde e i problemi aumentano, la storia acquista ritmo e intensità, fino a trasformarsi in un thriller.
Eliza Nellums, The Washington Post
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