Colt (Ryan Gosling) è una fenomenale controfigura. Lo conosciamo attraverso una serie di acrobazie compiute davanti a Jody (Emily Blunt), un’operatrice con cui ha un’appassionata storia d’amore. L’ultima acrobazia va male e Colt esce di scena in barella. Lasciato il lavoro e la sua amata, finisce a lavorare come parcheggiatore. Quando una produttrice gli offre un lavoro sul primo film di Jody come regista, Colt accetta, anche se la donna non l’ha perdonato per averla mollata. Ci sono tante cose che rendono molto divertente The fall guy. A renderlo artisticamente valido è il fatto che gli autori hanno concepito gli stunt come un’estensione dei personaggi. Ma la cosa più sorprendente è quanto sia genuinamente romantico.
Bilge Ebiri, Vulture
Stati Uniti 2024, 126’. In sala
Nel rilassato ma intelligente C’era una volta in Bhutan convergono in modo libero modernità e tradizione, mondo urbano e mondo rurale. Ambientato nel 2006 nel piccolo stato himalaiano segue i personaggi in un villaggio che affrontano ognuno a modo loro i cambiamenti – internet, i telefoni cellulari e le prime elezioni democratiche – che dilagano nel paese. Unendo satira politica e western con una sceneggiatura ironica, il film prende spunto dalla decisione di un monaco di procurarsi un’arma, in vista delle elezioni. Come in Winchester 73 di Anthony Mann, la storia di un fucile (simbolo di occidentalizzazione) dà impulso alla narrazione, e come in Nashville di Robert Altman, i vari personaggi seguono strade parallele fino alle ultime scene.
Robert Daniels, Screen International
Malaysia 2023, 115’. In sala
Nel film d’esordio di Jin Ong una coppia di orfani attraversa i bassifondi di Kuala Lumpur. Pur essendo nati in Malaysia sono senza documenti e quindi costantemente impegnati a tenere a distanza le autorità. Abang (Kang Ren Wu) è sordo e si accontenta di tirare avanti con piccoli lavori in un mercato locale. Divide la casa, in un quartiere vivace quanto povero, con Adik (Jack Tan), anche lui orfano, che però è insoddisfatto e aspira a un futuro migliore. Questo spingerà Adik dalla parte sbagliata della legge. La mano del regista è sicura e tutto il cast, tecnico e artistico, contribuisce a rendere il film coinvolgente.
James Marsh, The South China Morning Post
Ungheria / Slovacchia 2023, 152’. In sala
A 17 anni non si è mai completamente seri. Abel affronta l’esame di maturità. Durante l’orale di storia, mentre Abel fa scena muta, un professore gli chiede perché porta una spilla patriottica. Tornato a casa, giustifica la figuraccia con il commento del professore e il padre, ex comunista passato dalla parte opposta, inveisce contro questo “traditore di sinistra”. La storia finisce sui giornali e diventa uno scandalo nazionale. Benvenuti nel paese di Viktor Orbán, verso il quale il regista Gábor Reisz trabocca di una sana rabbia. Sommando i punti di vista il film non condanna né assolve nessuno, ma prende di mira l’impasse politica che affligge la società ungherese e soffoca i giovani.
Nicolas Schaller, Le Nouvel Obs
Francia 2023, 97’. In sala
Il film di Valérie Donzelli comincia in un terreno che le è familiare. Blanche (Virginie Efira, che interpreta anche la sua sorella gemella) ha il cuore spezzato e cede alla seduzione di una vecchia conoscenza, Grégoire (Melvil Poupaud). I due diventano una coppia, lei rimane incinta e si trasferiscono a Metz. Qui, lontano dalla famiglia di lei, il male mette radici. Adattando il romanzo L’amore e le foreste di Éric Reinhardt, Donzelli si rivolge alla figura del pervertito narcisista. Buono in apparenze, manipolatore in realtà. E quella che sembrava una commedia natalizia si trasforma in una specie di Dracula espressionista. Maroussia Dubreuil, Le Monde
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati