Rosa Luxemburg diceva che la libertà è sempre la libertà di chi la pensa diversamente. Il modo in cui uno stato tratta chi dissente dal governo o dalla maggioranza dà la misura della libertà che c’è nel paese. Oggi in Europa questa libertà è sotto attacco.
Amnesty international ha pubblicato un rapporto sul diritto alla protesta pacifica in 21 paesi europei, concludendo che la libertà di riunione è sottoposta a limiti sempre più stringenti e che le opinioni contrarie vengono represse con divieti, violenze, sorveglianza o intimidazioni. Particolarmente colpite sono state le proteste filopalestinesi: secondo Amnesty, le autorità hanno spesso adottato misure sproporzionate, che rafforzano i pregiudizi razzisti.
Il rapporto prende in esame casi avvenuti entro la fine del 2023, quindi soprattutto episodi precedenti all’attacco di Hamas e all’inizio del conflitto a Gaza. Da allora la situazione è notevolmente peggiorata: in tutta Europa le proteste contro la guerra sono state vietate o limitate e certi slogan e simboli sono stati banditi. In Germania la presunta “ragione di stato” è stata imposta con la forza dalla polizia. Al “Congresso per la Palestina” di Berlino c’erano meno di 250 partecipanti e 2.500 agenti. A molti invitati di spicco è stato impedito l’ingresso nel paese, anche se i tribunali tedeschi hanno dichiarato illegittime queste misure. Dopo lo sgombero di un accampamento di protesta all’università libera di Berlino nel maggio 2024, più di mille docenti hanno firmato una lettera aperta in difesa del diritto di manifestare pacificamente nelle università. Il governo tedesco ha minacciato di tagliargli i fondi.
Che sia proprio un governo di centrosinistra l’artefice della repressione è gravissimo. Se l’estrema destra di Alternative für Deutschland (Afd) dovesse andare al potere non dovrebbe fare altro che seguire la strada dei suoi predecessori, limitandosi a istituire nuovi reati d’opinione per perseguitare gli avversari. I metodi da usare li troverebbe già pronti. ◆ sk
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Questo articolo è uscito sul numero 1571 di Internazionale, a pagina 15. Compra questo numero | Abbonati