C’è un motivo preciso se alla conferenza sul clima di Glasgow l’India e la Cina hanno difeso il futuro del carbone: sono i paesi che negli ultimi dieci anni hanno aumentato più di ogni altro la produzione di energia elettrica usando questo combustibile fossile. Oggi Pechino e New Delhi ne estraggono 14 milioni di tonnellate al giorno. I due giganti asiatici stanno costruendo molti impianti basati sulle energie rinnovabili e hanno promesso di azzerare le emissioni in futuro, ma il carbone è indispensabile per soddisfare le loro necessità energetiche e per permettergli di continuare a crescere anche nei prossimi decenni.
Secondo l’organizzazione non governativa Global energy monitor nel 2020 il settore del carbone è cresciuto per la prima volta dal 2015, soprattutto grazie a una serie di nuovi progetti avviati in Cina. Il governo indiano prevede che nel 2030 la capacità delle centrali a carbone salirà fino a 267 gigawatt, contro gli attuali 208. Le nuove centrali a carbone dovrebbero restare operative per almeno trent’anni.
Nelle ultime settimane le miniere di entrambi i paesi hanno incrementato la produzione per bilanciare il calo della fornitura che ha provocato interruzioni della corrente elettrica e riduzioni dell’attività industriale. I minatori cinesi hanno superato l’obiettivo fissato dal governo di portare l’estrazione del carbone a 12 milioni di tonnellate al giorno. La produzione dell’India è vicina ai due milioni di tonnellate. “Le interruzioni di corrente cominciate nella seconda metà di settembre dimostrano che non siamo ancora preparati”, ha detto Yang Weimin, consulente del governo cinese, in occasione di una conferenza organizzata il 13 novembre a Pechino. Secondo Yang servono ulteriori fondi per fare in modo che le centrali a carbone possano integrare gli impianti che usano le energie rinnovabili, in aumento.
Transizione lenta
Nel 2020 l’apporto del carbone alla produzione globale di energia elettrica è sceso fino al 34 per cento, il minimo registrato negli ultimi vent’anni. Tuttavia, resta la principale singola fonte di energia a livello mondiale. Nel 2020 in Cina rappresentava il 62 per cento della produzione energetica. Il presidente Xi Jinping ha fissato l’obiettivo di raggiungere il picco nel consumo del carbone nel 2025, e vorrebbe che entro il 2060 l’energia prodotta da fonti diverse dai combustibili fossili superasse l’80 per cento del totale. Per l’India il carbone è ancora più importante, perché rappresenta il 72 per cento della produzione energetica totale. Secondo le stime, nel 2050 la quota scenderà a circa il 21 per cento.
Gli scienziati del clima sostengono che la manovra dei principali consumatori di carbone per prolungarne l’uso è incompatibile con il tentativo di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi. ◆ as
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1436 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati