I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Ultimamente, quasi per caso, ho ripreso in mano un libro pubblicato all’inizio del 2024. Non so bene perché, ma è rimasto sul mio comodino parecchio tempo senza che riuscissi a leggerlo. Sono molto contenta di averlo fatto adesso, anche se con un po’ di ritardo. La storia dei due fratelli Teo e Carmine, cresciuti a Brindisi negli anni ottanta cercando di navigare le acque dell’adolescenza tra una nascente criminalità organizzata e una mamma morta troppo presto, senza contare le aspirazioni e i talenti di ognuno di loro, mi ha conquistata fin dalla prima pagina. Furia di Andrea Martina è un piccolo gioiello, un romanzo che scorre bene, al punto che una volta cominciato non ci si ferma più. I personaggi poi catturano il lettore senza che se ne accorga, o quasi. Tuttavia, pur apprezzando molto l’autocontrollo dello scrittore, che non si è dilungato oltre il necessario per raccontare la storia che aveva in testa, avrei quasi voluto che il libro non finisse così presto. Avrei voluto sapere di più, sia di Teo e Carmine, sia della città e dell’epoca in cui sono cresciuti. Ma chissà che in futuro non si presenti l’opportunità di approfondire questa nuova conoscenza. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1582 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati