I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la free lance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.
Il nuovo romanzo di Andrea Bajani si potrebbe descrivere come un viaggio verso la libertà. Lo scrittore romano descrive la madre in un modo dettagliato e intimo, ma nel farlo parla soprattutto del padre, del rapporto tra i due genitori e di come quel rapporto inevitabilmente condizioni la vita dei figli. Solo lasciando casa e interrompendo ogni rapporto con i suoi riesce a stare bene, a liberarsi. Probabilmente è un romanzo scritto più per se stesso che per i lettori. Non c’è una vera storia dietro, una trama o un complotto. No, L’anniversario è una condivisione. Anche se tutte le persone che hanno vissuto una situazione familiare difficile si riconosceranno nelle parole di Bajani, o meglio, nei sentimenti nascosti dietro quelle parole, rimane il fatto che questo romanzo è una sorta di autoterapia. Tuttavia, quello che più colpisce non è l’argomento o lo svolgimento, ma è il modo in cui è scritto. Bajani usa una flagrante semplicità. È così onesto e sincero che ogni paragrafo, ogni frase è una lancia che colpisce il cuore, lo stomaco e la mente del lettore. L’anniversario è un libro brutale. Chi ama leggere vada a farsi del male. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1603 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati