Torna Sudaca, una delle collane più belle e originali dell’editoria a fumetti internazionale per concetto, varietà dei titoli e libertà conferita agli autori. Costituita da albi smilzi nella paginazione ma dal formato gigante, consente sperimentazioni ardite sulla tavola, vero più che mai per questo libro di Andrea De Franco, “contrappunto visivo e narrativo del disco Psiche liberata”. De Franco è una figura unica dell’underground italiano: sperimentatore nel fumetto, nel disegno e nel suono, qui mette tutto insieme. Tavole singole e tavole doppie, come le vignette al loro interno, formano una sinfonia del segno grafico che anche quando si fa groviglio resta delicato, aereo, con un movimento sempre elegante nello spazio e nel biancore della tavola, come in balia di un flusso misterioso, di un oscuro abitatore. Pura poesia del segno grafico, che tuttavia nasconde una dimensione ossessiva, forse più evidente nelle sonorità del disco, ma non è un caso: poiché la forza motrice di tutto, l’oscuro abitatore, si rivela essere la psiche coadiuvata dal suono, sismografo principe dell’instabilità delle forme (quelle della mente o del mondo esterno si equivalgono) in perenne mutazione. Tradotte graficamente in un alfabeto arcaico del nostro inconscio, le forme si generano in quella che è una vera e propria danza: nuvole, volti, corpi giganteschi di esseri misteriosi e primordiali. Un nuovo (antico) alfabeto, un nuovo (antico) mondo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati