Gruppi di tifosi arrivano mercoledì in una città straniera per seguire la loro squadra. Aggrediscono e minacciano le persone del posto, gridano slogan razzisti, strappano e bruciano bandiere, lanciano sassi. La polizia non interviene.
Giovedì sera, alla fine della partita, escono dallo stadio e raccolgono mazze e pietre. Gruppi di cittadini reagiscono con violenza, li inseguono, ne picchiano alcuni. Cinque tifosi finiscono in ospedale, con leggere ferite. Altri sono scortati nei loro alberghi dalla polizia, che il giorno dopo li riaccompagna in aeroporto.
Potrebbe finire qui, un caso di cronaca i cui protagonisti sono ultrà violenti e razzisti. E invece no. Perché i tifosi sono sostenitori di una squadra israeliana, sono di estrema destra e hanno inneggiato al massacro dei palestinesi in una città dove solo nell’ultimo anno ci sono state 2.700 manifestazioni per la Palestina.
Per alcune ore la dinamica degli incidenti rimane confusa, e mentre sta finendo di radere al suolo quello che resta di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu riesce a capovolgere il racconto approfittando delle poche informazioni disponibili. Parla di Kristallnacht, l’infame notte dei cristalli del 1938, quando i nazisti scatenarono in Germania una serie di pogrom contro gli ebrei.
Tutti si accodano, politici occidentali e mezzi d’informazione, accomunati da un riflesso condizionato così forte da appannare la vista e da non permettere più di distinguere tra i fatti e la loro manipolazione.
Anni fa il linguista George Lakoff spiegava bene questo meccanismo: “I frame sono cornici mentali che determinano la nostra visione del mondo e di conseguenza i nostri obiettivi, i nostri progetti, le nostre azioni e i loro esiti più o meno positivi. In politica i frame influiscono sulle scelte e le istituzioni che le attuano. Cambiare i frame significa cambiare le une e le altre. Il reframing equivale di fatto a un cambiamento sociale”.
Ad Amsterdam, la scorsa settimana, abbiamo assistito a un caso da manuale di reframing. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1589 di Internazionale, a pagina 5. Compra questo numero | Abbonati