Domare l’intelligenza artificiale. Continuare a boicottare. Trekking ogni domenica, per scongiurare la domenica. Riparare le cose invece di comprarne di nuove. Ristabilire un giusto rapporto città/campagna. Comprare o farmi regalare una batteria fichissima. Fare un viaggio in macchina. Prendermi cura del mio microbiota intestinale. Fare bene i calcoli. Smetterla di incasinare il mio ritmo circadiano. Seguire tutti i consigli di Corpo e mente. Rispettare quello dell’anno scorso. Eliminare l’ultimo scatolone del trasloco entro gennaio 2025. Basta tetta, davvero. Tornare in Cina. Chiedere l’impossibile. Capire quanto fa 1+1. Meno ansia più tagliatelle. Passare più tempo nel bosco. Ascoltare finalmente il mio corpo. Affidare la pianificazione delle vacanze all’intelligenza artificiale. Abbattere il patriarcato.
Mettere in ordine la libreria. Provare a dire qualche no in più. Girare il materasso. Iscrivermi ad almeno una corsa campestre. Appuntarmi il buon proposito che mi verrà in mente a giugno. Portare i coccodrilli in montagna. Continuare a studiare giapponese. Finire di attaccare i quadri a casa e dietro alla mia scrivania. Iniziare a fare trekking. Non dire parolacce davanti alle figlie. Togliere il medico di torno. Di nuovo la maratona. Fare tutto il possibile per essere dentro lo stadio di Cardiff il 4 luglio 2025. Fare una passeggiatina al giorno. Vedere più spesso il mare. Peggiorare. Limitare il mammese all’indispensabile. Rimettere al centro i miei desideri e i miei bisogni. Scoprire il magico potere del riordino. Una cena al termine dell’universo. Ricominciare un diario ad acquerelli. Trovare il modo. Natura, natura, natura. Come ogni anno, questi sono i buoni propositi della redazione di Internazionale. E i vostri? ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1595 di Internazionale, a pagina 9. Compra questo numero | Abbonati