Siamo sulla pista dell’aeroporto londinese di Gatwick. Cipro, dove a quest’ora l’aereo sarebbe già dovuto arrivare, resta lontana migliaia di chilometri. A un certo punto risuona una voce che potrebbe essere quella di molti passeggeri: “Non merito tutto questo, non ci posso fare niente”. La cosa preoccupante è che non si tratta di un passeggero, ma del pilota di un volo della Wizz Air, ripreso in un video postato su TikTok. Con l’intero settore nel caos, i dirigenti delle compagnie aeree e degli aeroporti sembrano vittime quanto i passeggeri e i piloti.
Pensando alla situazione di due anni fa, in piena pandemia, le compagnie aeree dovrebbero essere felici delle difficoltà attuali: all’epoca non trasportavano passeggeri da mesi e per molte di loro si prevedeva il fallimento. Anche all’inizio del 2022 gran parte dei voli turistici era stata cancellata a causa della variante omicron del virus sars-cov-2. Ora, invece, è esplosa la domanda di vacanze, e in tutta Europa le compagnie aeree sono tornate all’85 per cento della capacità di volo rispetto al 2019. Il settore, però, ha perso gran parte del suo personale – migliaia di persone in esubero, attirate da altri settori o, nel Regno Unito, sparite dopo l’uscita del paese dall’Unione europea – e non l’ha ancora sostituito.
Piani mandati in fumo
Tutti s’interrogano sulle responsabilità. I passeggeri tendono a dare la colpa alle compagnie. L’EasyJet, la più grande del Regno Unito, ha cancellato centinaia di voli, molti poco prima della partenza, mandando in fumo i piani di decine di migliaia di persone. Una lettera durissima del sindacato francese dei piloti ha accusato l’azienda di aver provocato “un caos senza precedenti”. L’EasyJet, invece, dà la colpa a fattori esterni: la confusione esplosa all’aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, alla fine di maggio, i problemi nel controllo del traffico aereo e perfino gli imprevisti del meteo. Ma intanto la sua concorrente Ryanair ha continuato a volare. Come la British Airways, in realtà anche l’EasyJet ha subìto le conseguenze di gravi problemi al suo sistema informatico. La British Airways, però, ha scelto di tagliare parecchi voli e di farlo per tempo, invece di rischiare guai all’ultimo momento. L’EasyJet no. La compagnia sostiene di non avere difficoltà a trovare personale e di avere a disposizione uno staff paragonabile a quello del periodo precedente al covid-19. Tuttavia, ha eliminato delle file di posti dai suoi aerei per ridurre l’equipaggio necessario su ogni tratta.
Nonostante gli stipendi bassi e gli orari pesanti, il fascino del lavoro di assistente di volo continua ad attirare molti candidati. In tutto il settore, però, le nuove reclute attendono da mesi di essere valutate.
L’EasyJet ha sofferto in particolare a Gatwick. L’aeroporto, parzialmente chiuso durante il lockdown, ha messo in esubero molti dipendenti, e quelli rimasti hanno dovuto fare i conti con salari congelati e un futuro incerto. Quest’anno il sindacato Unite ha ottenuto un aumento straordinario del 10 per cento dalla Dhl, l’azienda a cui l’EasyJet ha appaltato la gestione del personale di terra, a dimostrazione del cambiamento negli equilibri di potere nel settore. Questi subappaltatori si occupano dei check-in e della gestione dei bagagli. Ritardi e cancellazioni possono essere provocati dagli effetti a catena causati da un problema nato in un altro aeroporto. Le difficoltà possono ingigantirsi, soprattutto per le compagnie low cost: un imbarco in ritardo fa slittare la tabella di marcia non solo per l’equipaggio, i cui orari sono limitati per ragioni di sicurezza, ma anche per lo staff in subappalto, che potrebbe servire altre compagnie aeree. I problemi possono aggravarsi quando, per esempio, bisogna sbarcare da un aereo i bagagli dei passeggeri che hanno perso un volo a causa della congestione ai controlli di sicurezza. E per aiutare chi è rimasto a terra serve più personale.
John Holland-Kaye, capo dell’azienda che gestisce l’aeroporto londinese di
Heathrow, ha avvertito che ci potrebbe volere un anno e mezzo per ripristinare la piena disponibilità di personale. Secondo gli analisti, inoltre, un settore che ha rischiato il fallimento difficilmente può permettersi di impiegare dipendenti in più, e sicuramente non con quei contratti a lungo termine che potrebbero attirare più candidati. Nel frattempo sono più che probabili le solite seccature estive, cioè gli scioperi dei controllori di volo. Una nota pubblicata all’inizio di giugno dall’Eurocontrol, un’organizzazione che si occupa del sistema di controllo del traffico aereo a livello europeo, avvertiva che diversi servizi di navigazione aerea non hanno la capacità di garantire i voli programmati e che le prossime settimane saranno “difficili per molti aeroporti”.
Affamate di incassi
Alla fine di aprile la British Airways ha tagliato del 10 per cento la sua capacità fino alla fine di ottobre, cioè circa cento voli al giorno. L’EasyJet avrebbe dovuto fare lo stesso? Le compagnie aeree e le agenzie di viaggi, affamate di incassi, sottolineano da tempo l’enorme domanda proveniente da clienti che non vedono l’ora di tornare all’estero quest’estate. Alcuni hanno usato addirittura i voucher e i rimborsi di viaggi prenotati nel 2019. Molti, inoltre, temono che in inverno e nel 2023 le persone tenderanno a risparmiare a causa dell’aumento delle bollette energetiche.
Secondo alcuni le difficoltà della EasyJet sono dovute alla sfortuna, amplificata dalle dimensioni della compagnia, dalle condizioni del settore e dalla corsa ai viaggi per le vacanze. Anche altre aziende hanno avuto difficoltà: la Klm ha fatto rientrare aerei vuoti al suo hub di Schiphol, piuttosto che rischiare di congestionarlo ancora di più; la Lufthansa ha cancellato novecento voli estivi; la Tui, la British Airways e la Wizz Air hanno cancellato voli all’ultimo momento. Il capo della Wizz Air, József Váradi, ha accusato il personale sfinito di aver provocato all’azienda “un enorme danno sul piano finanziario e della reputazione”, il tutto mentre vedeva dissolversi un bonus da cento milioni di sterline legato al prezzo delle azioni.
È possibile sistemare le cose in breve tempo? Nel settore aumentano le assunzioni e i controlli di sicurezza si stanno facendo più rapidi. Le restrizioni per il covid-19 potrebbero essere allentate. Ma non bisogna farsi illusioni. Come suggeriscono gli esperti, i passeggeri potrebbero aver dimenticato quanto possa essere affollato un aeroporto in alta stagione. È il prezzo di una vacanza. Bentornati. ◆ gim
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Questo articolo è uscito sul numero 1466 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati