L’israeliano Dan Gertler è un miliardario sottoposto a sanzioni, ma ora potrebbe ricevere centinaia di milioni di dollari grazie a un piano degli Stati Uniti: le restrizioni a suo carico verrebbero revocate se vendesse l’ultima parte dei suoi interessi minerari nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Nel 2017 Washington lo ha sanzionato per un presunto caso di corruzione nel paese africano, ma ancora oggi Gertler riscuote sostanziose entrate da tre miniere. L’imprenditore riceverebbe licenze “speciali” per vendere tutto alla Rdc e in cambio otterrebbe una licenza “generale” per recuperare l’accesso al sistema finanziario statunitense.
La somma totale riservata a Gertler non è ancora decisa, ma i funzionari statunitensi la stimano intorno ai trecento milioni di dollari (almeno stando a due fonti che hanno chiesto di non essere identificate e che sono coinvolte nelle trattative).
Secondo i funzionari, la buonuscita di Gertler permetterebbe alle aziende amiche degli Stati Uniti di accedere a metalli come il rame e il cobalto, entrambi fondamentali per la transizione energetica. Nelle sue politiche in Africa centrale, la Casa Bianca ha dato la priorità all’accesso a questi minerali e sta cercando di stringere i suoi legami con la Rdc già dal 2018, quando delle elezioni truccate hanno portato al potere Félix Tshisekedi.
La Rdc è il più grande produttore mondiale di cobalto e il principale fornitore di rame dell’Africa, ma la sua industria mineraria è dominata dalle aziende cinesi. Negli Stati Uniti la proposta di accordo ha suscitato le critiche di alcuni gruppi della società civile e di almeno quattro deputati del congresso, per i quali revocare le restrizioni a un miliardario che si accinge a diventare ancora più ricco mina la credibilità delle sanzioni. “Temiamo che Gertler trarrà enormi profitti dai suoi interessi illeciti a scapito del popolo congolese”, hanno scritto i deputati alla segretaria al tesoro Janet Yellen. La Casa Bianca sottolinea che Gertler rimarrebbe nella lista delle sanzioni e che la licenza generale potrebbe essere revocata in qualsiasi momento se violasse i termini dell’accordo.
Guerra civile
Gertler arrivò nella Rdc nel 1997, a 23 anni, come commerciante di diamanti e, grazie all’amicizia con l’ex presidente Joseph Kabila, accumulò un potere enorme nel settore minerario (lui sostiene di aver rischiato investendo in tempi complicati, quando nel paese c’era la guerra civile). Alla fine riuscì ad avere accesso ad alcune delle risorse minerarie più redditizie e avviò collaborazioni con multinazionali come la svizzera Glencore e la kazaca Enrc.
Nel 2017, imponendogli le sanzioni, il tesoro statunitense ha dichiarato che i casi di corruzione in cui erano coinvolte le sue aziende avevano sottratto alla Rdc più di 1,36 miliardi di dollari di entrate solo tra il 2010 e il 2012. Gertler ha respinto tutte le accuse di corruzione.
Poco prima di essere sanzionato, l’imprenditore aveva venduto le sue quote in due attività estrattive della Glencore, la Kamoto e la Mutanda, ma aveva mantenuto royalty pari a circa il 2,5 per cento delle entrate di ciascuna miniera. Detiene ancora una percentuale simile in una terza miniera di cobalto e rame, la Metalkol, controllata dall’Eurasian Resources Group (Erg), l’azienda che ha preso il posto della Enrc. Il valore di queste royalty dipende dalle stime sulla durata di ciascuna miniera, ma probabilmente Gertler sosterrà che è superiore a trecento milioni di dollari. In una causa contro la Glencore del 2018, ha dichiarato che le royalty future della Kamoto valevano 2,29 miliardi e quelle della Mutanda 695 milioni di dollari. Gli Stati Uniti stimano che nel 2023 l’imprenditore abbia guadagnato 120 milioni di dollari grazie alle royalty.
La proposta di accordo è stata comunicata dalla Rdc agli avvocati di Gertler, che ancora devono rispondere. I funzionari statunitensi sono però fiduciosi. Gertler, il tesoro e il dipartimento di stato americani, il governo congolese, la Glencore e la Erg non hanno commentato. ◆ nv
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Questo articolo è uscito sul numero 1572 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati