“La prima volta che ho avuto sedici anni, ero intrappolata tra il passato e il futuro, tra la famiglia e me stessa, tra l’amore e l’odio”. Hoch vive la sua adolescenza con tutta la paura e l’estasi del caso. Avere sedici anni è meraviglioso ed è un incubo allo stesso tempo. Il corpo di una sedicenne cambia vorticosamente, è un attimo ritrovarsi piene di peli da depilare, ma poi per fortuna c’è il resto: la musica, le amiche complici di mille avventure, baci carichi di avvenire. Una storia tenera, dolce, ironica e ben scritta quella di Hoch. E non è un caso. L’autrice infatti è quella Susie Morgenstern che nel panorama young adult è riuscita a regalarci delle vere e proprie gemme tra cui: Prima media! e Mia madre è una spia. Questo libro riesce a farci entrare in un corpo adolescente con grande leggerezza. Hoch è una ragazza a cui sta stretta la quotidianità, sogna avventure, pianifica fughe. Per guadagnare qualche spicciolo fa la babysitter, crede nell’amicizia anche se sa che può essere una grande fregatura, e anche l’amore lo vive con un trasporto misto a sospetto. Una storia semplice che ci viene presentata con un ritmo incalzante e tanta ironia. Una volta chiuso il libro si avrà la sensazione di conoscere bene Hoch, perché Hoch siamo state o saremo noi in futuro.
Igiaba Scego
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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati