A volte i segreti non si possono confessare. A volte se sei adolescente ti scoppiano dentro il petto e ti sembrano montagne troppo alte da scalare. Ma i segreti hanno la tendenza a sfuggire di mano, come piccoli serpenti delle paludi trovano interstizi dove sgusciare via, perchè l’ambizione di un segreto è non esserlo mai. In un sussurro di Morten Dürr (con il fumetto di Sofie Louise Dam che con il suo segno grafico dona alla storia un’atmosfera rarefatta) parla proprio di questo: segreti, bugie, fraintendimenti. Un gruppo di ragazze, nel pieno della loro adolescenza, gioca al telefono senza fili. Un segreto, un pettegolezzo sussurrato all’amica diventa una frase assurda. Si chiude il cerchio rivelando la frase originaria quasi per disinnescarla. Un gioco innocuo. Piccoli amori rivelati, piccole magagne. Almeno finché Anna non confessa in un sussurro a Vera che sua madre la picchia. Il dolore della compagna manda in crisi Vera. Il fardello di sapere è troppo pesante da trasportare. La storia tragica è quella di Anna, ma Morten ce la fa vedere attraverso gli occhi di Vera. Un libro sulla sorellanza, sulle violenze domestiche e su una maternità mostruosa che si tramuta però non nella negazione dell’altro, ma in una ricerca costante di aiuto. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati