Mac Barnett si chiede come mai il sistema letterario non prenda mai sul serio le persone che scrivono per bambini e riporta una domanda (e in questo molti autori e autrici si ritroveranno senz’altro) che di solito viene rivolta a chi si occupa d’infanzia e adolescenza: “Quando scriverai un libro vero?”. Barnett non ne può più di questa domanda stupida e tendenziosa, e lo dice chiaro e tondo attraverso il suo pamphlet leggermente sarcastico. Non stiamo parlando, ci ricorda Barnett, di un’insignificante nicchia di mercato. I libri per ragazzi sono tra i più venduti, i più letti e con il potere più trasformativo di altri. Hanno presa sull’immaginario e anche se sono rivolti ai ragazzi, ai bambini, li leggono e li comprano gli adulti che spesso possono essere anche molto coinvolti nella storia. Quindi non sono solo libri veri, ma libri verissimi. Inoltre bambini e ragazzi sono un pubblico ideale, perfetto. Non sono, come alcuni adulti pensano, inclusi i genitori, esseri umani meno sofisticati. Hanno modi di accedere alla vita completamente diversi, spesso più profondi. Mac Barnett avverte il lettore di non sottovalutare questo mondo pieno di magia e intelligenza. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1569 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati