Quando il testimone di un omicidio è un gatto può succedere davvero di tutto. E in effetti succede di tutto nell’ultimo appassionante romanzo del prolifico scrittore bolognese Davide Morosinotto. L’autore ha abituato il suo pubblico di grandi e piccoli lettori a storie sempre più fantasmagoriche: piratesse asiatiche, ragazzini che gironzolano sui confini impervi delle trincee e, appunto, un gatto testimone chiave di un’indagine di polizia. Con una lingua scoppiettante (leggendo Morosinotto non ci si annoia mai) ci viene raccontata la storia di Cucco e della sua padrona, Carla. E lei ad accorgersi che le zampe di Cucco sono sporche di sangue. Ma quando sta per mettere mano alla faccenda, arriva una squadra speciale a indagare sul fattaccio. E qui comincia a innescarsi una serie di fatti che avranno sempre il gatto al centro. È un presente futuribile, dove grazie a dei dispositivi si può saltare nei sogni e nei ricordi, propri e degli altri. Ed è così che Carla parte da un omicidio che farà luce sulla sua vita precedente. Il romanzo di Morosinotto insegna a fidarci di noi stessi, perché in fondo, se indaghiamo i nostri cuori, arriveremo sempre a una verità. Il romanzo fa parte della collana Ossigeno: romanzi brevi e appassionanti, una boccata di ossigeno. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1582 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati