A metà maggio gli agenti di un’unità investigativa speciale hanno condotto contemporaneamente dei raid nei cinque centri per l’immigrazione del Sudafrica. Hanno dichiarato di cercare prove di corruzione, ma il tempismo dell’operazione – le elezioni del 29 maggio erano alle porte – la dice lunga.

ActionSA, un piccolo partito d’opposizione, ha lodato l’iniziativa: “Questo governo ci ha messo troppo a capire che il Sudafrica, con i suoi confini porosi, deve affrontare una crisi migratoria”. Il tema è stato centrale nella campagna elettorale del partito guidato dall’ex sindaco di Johannesburg, Herman Mashaba, che è stato accusato dagli attivisti per i diritti dei migranti d’istigare alla violenza contro gli stranieri africani. Un altro partito minore, la Patriotic alliance, è ancora più esplicito. Il suo leader, Gayton McKenzie – un ex rapinatore –, ha lanciato un avvertimento alle persone senza documenti in regola: “Verremo a prendervi”.

Pattuglie alla frontiera

A gennaio McKenzie e alcuni compagni di partito hanno percorso più volte un pezzo della frontiera tra Sudafrica e Zimbabwe, all’altezza del valico di Beitbridge, per “intercettare” chi la attraversava senza documenti. Richiamandosi alle idee di destra che circolano in Europa e negli Stati Uniti, la Patriotic alliance dice di voler costruire un muro lungo i 4.862 chilometri di confine terrestre del Sudafrica, incolpando gli stranieri per gli alti tassi di criminalità e la carenza di servizi assistenziali. Ma sono affermazioni senza fondamento.

“Non ci sono prove che suggeriscano una correlazione tra l’aumento degli immigrati senza documenti e la criminalità”, spiega Ringisai Chikohomero, ricercatore dell’Istituto per gli studi sulla sicurezza (Iss). “Né ci sono basi scientifiche per dire che gli stranieri mettono sotto pressione i servizi sociali”. Nessuno dei due partiti ha un ampio seguito ma le loro idee stanno penetrando nei discorsi di formazioni più consolidate, perfino in quelli dell’African national congress (Anc), al governo. Lo dimostrano non solo le ispezioni nei centri per l’immigrazione, ma anche un discusso documento del dipartimento degli affari interni che propone il ritiro temporaneo del Sudafrica da due importanti accordi internazionali sulla protezione dei rifugiati, rendendo più difficile ottenere la cittadinanza per chi la richiede. Secondo l’organizzazione Lawyers for human rights il documento governativo “è inaccettabile”, non essendo “coerente e provvisto di fonti credibili per le affermazioni che fa o i dati che fornisce”. Nonostante le critiche, l’Anc ha messo queste proposte al centro della sua politica in tema di immigrazione.

Per gli stranieri che vivono in Sudafrica, e che spesso hanno già subìto atti di violenza xenofoba, l’inasprimento di questa propaganda potrebbe avere conseguenze gravi. Jean Bwasa, ex rifugiato della Repubblica Democratica del Congo e fondatore di Rights2live Africa, dichiara: “A ogni tornata elettorale i migranti diventano il capro espiatorio perché si dice rubino posti di lavoro. Ma nessuno considera che i migranti creano posti di lavoro e contribuiscono alla società. Persone come McKenzie e Mashaba non se ne rendono conto”, dice Bwasa. “In questo anno elettorale, viviamo nella paura, stiamo attenti a dove andiamo, a cosa facciamo e cosa diciamo”. ◆ gim

Da sapere

◆ Nel 2022 vivevano legalmente in Sudafrica 2,4 milioni di immigrati, il 4 per cento della popolazione. Più dell’80 per cento veniva dall’Africa subsahariana, in particolare da Zimbabwe, Mozambico, Lesotho e Malawi. Non ci sono dati ufficiali sugli immigrati irregolari, ma le autorità dicono di espellerne almeno 15mila all’anno. Secondo un sondaggio condotto dalla Ichikowitz family foundation su mille giovani sudafricani, l’88 per cento di loro sostiene che gli immigrati senza documenti in regola sottraggono posti di lavoro e risorse, l’85 per cento che vanno allontanati a forza e l’86 per cento che la criminalità è in aumento. A sfruttare questi sentimenti sono movimenti come l’Operazione Dudula, un gruppo di vigilantes nato nel 2021 con l’obiettivo dichiarato di cacciare via dal paese gli immigrati irregolari. Reuters


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Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati