Nei primi giorni di ottobre del 1971, cinque bambini vincono un tour di una fabbrica di cioccolato della loro città. Quattro di loro usciranno da quell’esperienza traumatizzati, e del quinto non si saprà più niente. A rendere tutto ancora più misterioso è il fatto che del proprietario della fabbrica di allora, tale Willy Wonka, si sa poco se non nulla. Ella e Madi sono due giovani reporter d’assalto che, accompagnate dall’ambiziosa producer Millie, vogliono risolvere il caso del bambino scomparso nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Tra le interviste ai bambini sopravvissuti, oggi adulti, l’analisi minuziosa del materiale d’archivio inedito, un’intervista esclusiva a un Umpa Lumpa pentito, riusciranno finalmente a mettere insieme i pezzi di un puzzle rimasto incompiuto per decenni. The candyman è una fake-crime fiction che parte da un presupposto tanto semplice quanto efficace: trasformare il film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato in un caso di cronaca. Il risultato non è una parodia del genere true crime, ma una sua espansione parallela colorata e inarrestabile. Le tre autrici e voci, riunite sotto il collettivo Big Big Big di Melbourne, uniscono il romanticismo di un radiodramma anni cinquanta con i suoni digitali contemporanei, muovendosi su un ritmo frenetico che non lascia respiro tra una risata e l’altra.

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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati