Un giorno Nikki Addimando, giovane madre di due figli, chiama il pronto intervento in preda al panico: ha sparato al marito, Chris Grover, che da anni abusava di lei. Durante una discussione in cui lui l’aveva minacciata con una pistola carica promettendole che i loro due bambini piccoli sarebbero cresciuti senza una madre, Nikki ha sparato a Chris in pieno petto e l’ha ucciso. Dopo aver portato al sicuro i bambini e aver ispezionato la scena del crimine, la polizia comincia a interrogare Nikki. Lei all’inizio cerca di spiegare cos’è successo, fino a che non capisce che gli agenti stanno cercando di farle confessare l’omicidio premeditato del marito. La giornalista Justine van der Leun parte dal caso Grover-Addimando per tracciare un quadro generale del comportamento della giustizia statunitense. Questa miniserie in sei episodi è penalizzata da una ricostruzione giornalistica che dichiara fin dai primi minuti chi è il vero carnefice, senza lasciare all’ascoltatore la libertà di scoprirlo da solo. Ma ha il grande merito di portare alla luce le contraddizioni del sistema penale statunitense, per il quale chi subisce abusi domestici diventa una vittima solo quando muore. Quando queste donne riescono a ribellarsi, a volte anche compiendo un omicidio, devono passare attraverso l’umiliazione e l’ingiustizia, e sono etichettate come gelide pianificatrici.
Jonathan Zenti
Lemonada Media Un giorno Nikki Addimando, giovane madre di due figli, chiama il pronto intervento in preda al panico: ha sparato al marito, Chris Grover, che da anni abusava di lei. Durante una discussione in cui lui l’aveva minacciata con una pistola carica promettendole che i loro due bambini piccoli sarebbero cresciuti senza una madre, Nikki ha sparato a Chris in pieno petto e l’ha ucciso. Dopo aver portato al sicuro i bambini e aver ispezionato la scena del crimine, la polizia comincia a interrogare Nikki. Lei all’inizio cerca di spiegare cos’è successo, fino a che non capisce che gli agenti stanno cercando di farle confessare l’omicidio premeditato del marito. La giornalista Justine van der Leun parte dal caso Grover-Addimando per tracciare un quadro generale del comportamento della giustizia statunitense. Questa miniserie in sei episodi è penalizzata da una ricostruzione giornalistica che dichiara fin dai primi minuti chi è il vero carnefice, senza lasciare all’ascoltatore la libertà di scoprirlo da solo. Ma ha il grande merito di portare alla luce le contraddizioni del sistema penale statunitense, per il quale chi subisce abusi domestici diventa una vittima solo quando muore. Quando queste donne riescono a ribellarsi, a volte anche compiendo un omicidio, devono passare attraverso l’umiliazione e l’ingiustizia, e sono etichettate come gelide pianificatrici. Jonathan Zenti
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Questo articolo è uscito sul numero 1452 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati