Nel 1985 l’economista Franco Modigliani ricevette il premio Nobel per l’economia dopo aver pubblicato le sue teorie innovative sulla finanza aziendale. I giornali italiani celebrarono la prima vittoria di un connazionale, ma in realtà Modigliani era diventato cittadino statunitense da più di quarant’anni. Nato in una famiglia ebraica di Roma, già dai primi anni dell’università cominciò a collaborare con alcune riviste del regime fascista, di cui aveva sposato alcune dottrine economiche. Negli anni trenta, però, fece i conti con le leggi razziali e andò a Parigi, dove conobbe la futura moglie con cui poi scappò negli Stati Uniti. Oggi il nipote David Modigliani, italoamericano di terza generazione, indaga sulla fuga del nonno dall’Italia, scoprendo alcuni dettagli storici che in famiglia si erano persi, tra cui il legame personale della famiglia Modigliani con lo stesso Benito Mussolini e la scelta dolorosa di lasciare un fratello a Roma durante l’occupazione nazista. Pack one bag è un documentario fatto per un pubblico statunitense e quindi soffre di alcuni stereotipi – i mandolini, gli attori che fanno l’accento italiano e il suono delle motorette che sfrecciano per Roma – ma il viaggio di David Modigliani tra i racconti di famiglia è un’occasione per riflettere su quale sia la decisione giusta da prendere quando un governo toglie tutte le libertà. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1567 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati