Dopo una settimana particolarmente lunga e impegnativa, ho chiesto a un’amica: “Ti capita mai di volere due settimane di ferie per non vedere nessuno?”. Mi ha risposto che ci pensa parecchio. Essendo una persona piuttosto socievole, la mia voglia di passare ogni momento libero sdraiata sul divano è una cosa relativamente nuova, ma mi capita sempre più spesso. Tengo molto alle mie amicizie e sono assolutamente convinta dell’importanza di coltivarle anche quando sono stanca. Spesso però mi sembra di non avere ore libere dopo aver affrontato tutti gli impegni della settimana.

Mi sono resa conto che in realtà non voglio uno spazio senza i miei amici, vorrei solo le energie sufficienti per godermi davvero la loro compagnia.

Secondo uno studio condotto da Natalie Pennington, docente di comunicazione della Colorado state university, io e la mia amica esausta non siamo sole. Gli statunitensi hanno in media quattro o cinque amici (un numero che si è mantenuto costante dagli anni settanta), ma ora trascorrono solo tre ore alla settimana con loro rispetto alle sei ore di dieci anni fa. In altre parole, la crescente epidemia di solitudine non è dovuta al fatto che le persone hanno meno amici (meno del 4 per cento degli intervistati ha dichiarato di non averne affatto), ma è piuttosto un sottoprodotto del fatto che “non hanno tempo” per coltivare legami più profondi.

Julianna A.S., un’artista di Toronto, dice che riesce a vedere solo una delle sue amiche più strette ogni settimana. “Mi mancano la calma e il tempo a disposizione”, dice. “Sono cresciuta con un grande senso della comunità, ma la realtà che vivo oggi è molto diversa”. Per Julianna, che è una giovane donna in carriera, il principale ostacolo alla costruzione e al mantenimento delle amicizie è il lavoro: riempie il suo calendario e inoltre le tiene sempre la mente occupata. “Passo un sacco di tempo a preoccuparmi per il lavoro e le bollette da pagare”, dice. “Non esco la sera perché se mi sveglio presto ho la mente più fresca e ho tempo per fare più cose”. In una battaglia interiore tra la ricerca della produttività e il piacere di stare insieme, Julianna ritiene che spesso cediamo a “quello che ci chiede il sistema. Penso che ci abbia indotto a credere che l’isolamento e l’indipendenza siano una forma di autoconservazione, mentre l’unico modo per sopravvivere è stare insieme”, dice.

Un livello maggiore di profondità

Di solito quando si passa dalla scuola o l’università al mondo del lavoro, le amicizie tendono a passare in secondo piano. Tuttavia oggi anche chi ancora studia vorrebbe avere più tempo per stare con amiche e amici. “Da una parte gli adulti hanno degli obblighi che rendono più difficile stare insieme alle persone. Dall’altra, però, ci sono altri fattori”, per esempio il modo in cui comunichiamo: secondo le ricerche di Natalie Pennington le uscite e le telefonate fanno sentire le persone in relazione tra loro, mentre i messaggi e le videochiamate danno meno soddisfazione (i social media e le e-mail non incoraggiano le relazioni né riducono il senso di solitudine).

Se le generazioni precedenti davano importanza alla relazione matrimoniale, oggi molti giovani mettono al primo posto le amicizie. E in effetti secondo un sondaggio del Pew research del 2023, il 61 per cento degli adulti statunitensi afferma che avere amici stretti è molto importante per una vita appagante, mentre il 23 per cento dice lo stesso a proposito del matrimonio.

“Guardiamo un sacco di serie tv con gruppi di amici perfetti ed è facile pensare di doverli avere anche noi”, dice Pennington. In realtà le aspettative sull’amicizia variano molto. I diversi modi formali (e simil aziendali) con cui le persone cercano di incastrare gli amici nei loro orari di lavoro, come le chiamate su Zoom, un pranzo veloce o perfino il coworking, evidentemente non bastano. Paula Macena, una ragazza di 22 anni di Los Angeles, riesce a vedere i suoi amici solo quando lavora accanto a loro, ognuno con il proprio computer sul tavolo. “È l’unica cosa che abbiamo tempo di fare”. Macena dice di alternare fasi di socializzazione a fasi di “eremitaggio” quando si sente esaurita dal tentativo di raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita privata.

All’estremo opposto ci sono le persone che sentono di avere tempo per socializzare ma non riescono a fare programmi con nessuno. Sarah Crawford, 30 anni, pensa che nessuno dei suoi amici e amiche più stretti abbia tempo per lei. “Non rispondono nelle chat e non riesco ad avere conversazioni significative o a uscire con loro quanto vorrei”, dice. “Mi sento davvero frustrata e spesso mi chiedo se non mi aspetto troppo”. Crawford ha la sensazione che i suoi amici siano incastrati in una ruota per criceti. “A questo punto spero di riuscire a mantenere i contatti e di poter riprendere i rapporti quando avranno una vita più tranquilla”.

La maggior parte degli statunitensi sembra convinta di volere le stesse cose in fatto di amicizia: una relazione più profonda e con più tempo da dedicarle. Il contrasto sta nel fatto che alcune persone sentono di non potersi ritagliare delle ore libere, mentre altre credono che dovremmo fare del nostro meglio per opporci a questo sistema. “Capisco quando i miei amici hanno bisogno di sparire per un giorno, ma anch’io lavoro, faccio gli straordinari e al tempo stesso cerco di trovare tempo per loro”, dice Ray, designer di 32 anni del Michigan, che considera gli amici come la sua “famiglia di elezione”. Attualmente Ray ha due migliori amici, che vede un paio di volte al mese: il suo problema principale è che nessuno vuole uscire di casa. Per Ray, avere tempo per amicizie di qualità significa godersi le piccole cose: organizzare una serata, fare una passeggiata, andare a bere qualcosa, fare shopping o pranzare insieme. “Mangiare sempre da solo mi sfinisce”, dice. “Vorrei condividere la mia vita con gli altri, non limitarmi a un rapido aggiornamento quando li incontro in giro”.

Molti di noi, me compresa, si sono abituati a rispondere subito ai nostri capi, ma facciamo aspettare le persone a cui vogliamo bene per giorni, settimane o mesi sulla base del fatto che capiranno (dopotutto sono nella stessa barca). Giuriamo che faremo quella serata o che staremo un po’ insieme e ci convinciamo che il mese prossimo andrà meglio. Dopo esserci riposati e aver recuperato le energie, forse avremo finalmente il tempo per essere amici. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1585 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati