L’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite ha sottolineato ancora una volta in modo allarmante l’urgenza di intensificare gli sforzi contro la crisi climatica, e in particolare di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Prima smettiamo di bruciare petrolio, gas e carbone, meglio è.

Anche per questo la notizia che la più grande compagnia mineraria del mondo, la Bhp, uscirà dal settore del petrolio e del gas è stata accolta da molti come un passo nella direzione giusta. La rivista di settore Environmental Finance, per esempio, riteneva che il rating di sostenibilità della Bhp sarebbe subito migliorato. A differenza di qualche anno fa, la sostenibilità non è un dettaglio marginale, perché i gestori di fondi e patrimoni prestano molta più attenzione ai dati Esg (acronimo di environmental, social e governance, cioè gli aspetti ambientali, sociali e di buona gestione di un’azienda). In effetti il valore delle azioni della Bhp a Londra è subito aumentato, un balzo a cui hanno probabilmente contribuito anche le considerazioni sulla sostenibilità.

Escondida, Cile. Una miniera della Bhp - Bhp
Escondida, Cile. Una miniera della Bhp (Bhp)

Il cambio strategico dell’azienda mineraria angloaustraliana porta acqua al mulino di chi è convinto che gli investitori debbano fare pressione sui gruppi aziendali “sporchi” perché contribuiscano anche loro alla lotta contro il cambiamento climatico. Fondi d’investimento e banche sono sempre più attenti a quest’idea. Non mancano i gestori patrimoniali che hanno già scritto storie di successo nelle relazioni di fine anno, in cui danno conto del loro impegno in favore della sostenibilità, sforzandosi attraverso il dialogo d’incoraggiare le aziende a comportarsi meglio da un punto di vista ecologico o sociale. Qualche fondo starà già festeggiando, prevedendo che nei portafogli in cui sono rappresentati i titoli della Bhp i livelli di anidride carbonica diminuiranno presto. Questo dato è spesso usato come indicatore dell’impatto ambientale delle aziende in cui si è investito e, allo stesso tempo, serve a valutare il rischio finanziario che le aziende corrono se le emissioni di anidride hanno un costo significativo o diventano più onerose. Ma può davvero essere considerato un grande successo?

Libri contabili

Da un punto di vista climatico e ambientale, l’ottimismo sarebbe giustificato se la Bhp smettesse di sfruttare il petrolio e il gas per produrre energia e dichiarasse riserve naturali le aree in cui è attiva. In questo caso dovrebbe però cancellare dai libri contabili i suoi preziosi giacimenti, con effetti sicuramente diversi sul valore delle azioni. Ovviamente le cose non stanno così: le attività che la Bhp sta abbandonando finiranno nella compagnia energetica australiana Woodside Petroleum.

Secondo l’amministratore delegato della Bhp, Mike Henry, nascerà un nuovo soggetto con dimensioni, capacità e competenze in grado di servire meglio la domanda globale di petrolio e gas. Non sembra un grande passo avanti verso un mondo senza anidride carbonica. Anche se così la Bhp diventerà un’azienda più verde, questo non significa che in futuro saranno estratte e bruciate minori quantità di petrolio e gas. Intanto gli azionisti della Bhp riceveranno le nuove azioni emesse dalla Woodside e ne controlleranno il 48 per cento del capitale.

Le azioni della Bhp soffriranno meno se in futuro i prezzi dell’anidride carbonica dovessero aumentare, ma non quelle della Woodside. Se alcune riserve di petrolio e gas minacciano di svalutarsi perché non possono più essere sfruttate con profitto, sarà la Woodside a incassare il colpo. In ogni caso, in futuro gli azionisti della Bhp potranno scegliere se accettare questi rischi restando nella Woodside o se vendere le loro azioni. Invece per gli investitori che vogliono una rapida transizione verso un mondo a zero emissioni le possibilità di raggiungere risultati significativi sono perfino diminuite.

Per ora dal punto di vista climatico si può parlare al massimo di un gioco a somma zero. E due giorni dopo l’annuncio dell’operazione, anche il mercato l’ha capito: sia le azioni della Bhp sia quelle della Woodside sono calate nettamente. ◆ nv

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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati