Nei romanzi i personaggi mutano, si evolvono chiaramente, danno
sostanza alla trama. Ma nella vita? I lenti cambiamenti del corpo e del carattere, le eccentricità e le abitudini che accumuliamo, ci si posano addosso senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. E una mattina, guardandoci allo specchio, ci rendiamo conto di essere delle persone irrimediabilmente diverse dall’immagine che ci siamo ostinati a proiettare. Maria Barbal, scrittrice catalana nata nel 1949, autrice di diversi romanzi inediti in Italia, riprende la trama – o la vita – da questo punto. Nel suo ultimo romanzo, Tandem, vincitore del Josep Pla 2021, uno dei più prestigiosi premi letterari riservati a opere in catalano, i due pensionati Elena e Armand s’incontrano a un corso di yoga e si frequentano in punta di piedi, intorno a una routine collaudata con un marito assente lei, e a una convivenza forzata con la solitudine lui. La scrittura sobria e asciutta di Barbal ci regala un ritratto della vita quando sembra essere scolpita nella pietra, ma che nemmeno allora è impermeabile a se stessa. Un romanzo brevissimo e dolce sul tempo che passa e su quello che resta, sui rapporti che si trasformano insieme alle persone, sulle nostre esistenze troppo preoccupate “dal futuro e troppo poco dal presente”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1446 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati