Nella notte tra il 12 e il 13 novembre 68 detenuti sono morti negli scontri tra bande rivali scoppiati all’interno del carcere del Litoral, nella città costiera di Guayaquil, per il controllo del traffico di droga. Nella stessa prigione, il 29 settembre erano morte 119 persone. Per far fronte all’aumento della violenza e della criminalità a ottobre il presidente Guillermo Lasso (centrodestra) ha dichiarato lo stato d’emergenza, ancora oggi in vigore. Secondo il sito ecuadoriano Gk, “è evidente che il pugno di ferro del governo non ha funzionato, non ha evitato i massacri e non ha salvato nessuna vita”. ◆
Il governo sconfitto
“Alle elezioni legislative del 14 novembre la coalizione peronista al governo, Frente de todos, ha perso il senato, che controllava dal 1983, anno del ritorno della democrazia in Argentina”, scrive El País. Tuttavia la conquista della provincia di Buenos Aires, dove vota il 40 per cento dell’elettorato del paese, ha attutito il peso della sconfitta. Il presidente Alberto Fernández (nella foto), la cui popolarità è in calo per la crisi economica e l’inflazione superiore al 50 per cento, ha detto che dialogherà con l’opposizione di centrodestra.
Il partito di Bolsonaro
Dopo due anni senza far parte di nessuna formazione politica, il 10 novembre il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha firmato un accordo con il Partido liberal (Pl, destra) per presentarsi alle elezioni del 2022. “Il Pl è l’ottavo partito a cui Bolsonaro si appoggia da quando è entrato in politica a Rio de Janeiro negli anni ottanta”, scrive la Folha de S.Paulo. Sergio Moro, ex giudice dell’inchiesta anticorruzione lava jato e ministro della giustizia nel governo di Bolsonaro, ha annunciato la sua affiliazione al partito Podemos e l’intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali.
Aggressioni nelle scuole
“Sono tempi molti pericolosi per i funzionari dei distretti scolastici statunitensi”, scrive il Washington Post. “Da tutto il paese arrivano notizie di aggressioni fisiche, insulti sui social network e richieste di dimissioni”. Uno degli ultimi casi è avvenuto in Illinois, dove un genitore è stato arrestato per aver picchiato un amministratore scolastico durante una riunione. “Le scuole sono finite al centro delle guerre politiche e culturali in corso nel paese. I genitori, soprattutto nei posti più conservatori, se la prendono con i dirigenti scolastici che hanno introdotto l’obbligo di indossare la mascherina nelle scuole e che cercano di modificare i programmi scolastici per renderli più inclusivi. A ottobre un gruppo di persone si è radunato davanti alla casa di Shirley Brown, presidente del distretto scolastico di Sarasota, in Florida. “Lo sappiamo che sei lì, Shirley”, ha urlato un uomo. “Sappiamo che dopo le mascherine il passo successivo sono i vaccini. Non lo permetteremo, dovrete passare sui nostri cadaveri”. In questo contesto politico così polarizzato aumentano anche i casi di amministrazioni statali e locali che cercano di togliere dalla circolazione libri considerati dannosi per gli studenti. In molti casi si tratta di opere che parlano di razzismo e discriminazioni, come quelle di Toni Morrison e Ta-Nehisi Coates.
Chi paga per Flint
L’11 novembre un giudice del Michigan ha stabilito un risarcimento da 626 milioni di dollari per le vittime della crisi idrica di Flint. Per anni migliaia di persone hanno bevuto acqua con alti livelli di piombo. “La crisi era cominciata nel 2014, quando le autorità avevano deciso di cambiare la fonte di approvvigionamento idrico per risparmiare”, scrive Detroit Free Press. Con il passare del tempo è diventata emblematica delle discriminazioni contro le minoranze, visto che a essere colpita è stata soprattutto la comunità afroamericana. Molti genitori hanno intentato una serie di cause sostenendo che i figli avevano livelli preoccupanti di piombo nel sangue. Le autorità dello stato hanno ammesso di aver sottovalutato il problema.
Cile Il 16 novembre, a cinque giorni dalle elezioni presidenziali, il senato ha respinto il procedimento di destituzione del presidente di centrodestra Sebastián Piñera, che era stato approvato la settimana precedente dalla camera dei deputati.
Stati Uniti Il presidente Joe Biden ha imposto delle sanzioni economiche contro i rappresentanti del governo del Nicaragua, vietandogli di entrare negli Stati Uniti. Il 7 novembre Daniel Ortega è stato eletto per la quarta volta presidente del paese e Washington ha contestato la regolarità del voto.
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