Europa

Éric Zemmour si è candidato

Éric Zemmour, Parigi, 30 novembre 2021 (Thomas SAMSON, AFP/Getty Images)

Il 30 novembre, in un video diffuso sui social network, il popolare conduttore televisivo di estrema destra Éric Zemmour, 63 anni, ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni presidenziali dell’aprile 2022. Nel video Zemmour, che già da mesi rilasciava dichiarazioni da aspirante presidente, rimpiange una versione nostalgica della Francia, “resa irriconoscibile” dall’immigrazione, dall’islam che ne minaccia l’identità e dalla sinistra. Dato fino a poco tempo fa al secondo posto nei sondaggi dopo il presidente Emmanuel Macron, Zemmour spera di risollevare la sua popolarità dopo una serie di passi falsi commessi di recente. L’ultimo è avvenuto pochi giorni fa a Marsiglia, dove dal finestrino dell’auto ha rivolto il dito medio a una donna che lo contestava.

Approvato il green pass

Con il 62 per cento di voti favorevoli, gli elettori svizzeri hanno approvato in un referendum le modifiche alle misure contro la pandemia già votate dal parlamento e in vigore da settembre. Il punto più discusso nelle settimane precedenti al voto è stato il green pass, necessario per poter accedere a ristoranti, palestre, cinema e grandi manifestazioni culturali o sportive. Per avere la certificazione verde bisogna essere vaccinati, guariti dal covid-19 o negativi al controllo con il tampone. Nel paese, che ha 8,7 milioni di abitanti, i contagi giornalieri sono quasi 20mila, scrive la Rsi.

Prima ministra di nuovo

Stoccolma, 29 novembre 2021 (DUYGU GETIREN, TT News/AFP/Getty)

Il 29 novembre la socialdemocratica Magdalena Andersson ( nella foto ) è stata rieletta prima ministra dal parlamento con 101 voti favorevoli, 173 contrari e 75 astensioni (in Svezia un governo è approvato se ottiene meno di 175 voti contrari, cifra che equivale alla maggioranza assoluta). Andersson aveva già incassato la fiducia il 24 novembre, ma poche ore dopo si era dimessa in seguito alla bocciatura in parlamento della legge di bilancio per il 2022, a causa del voto contrario del Partito di centro, e alla successiva uscita dei Verdi dalla coalizione di governo.

Strage in miniera

Il 25 novembre 51 persone – 46 minatori e cinque soccorritori – sono morte in un incidente avvenuto in una miniera di carbone a Gramoteino, nella regione di Kemerovo, in Siberia. Altri quaranta minatori sono stati ricoverati in ospedale. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per “violazione delle norme di sicurezza”, scrive il Moscow Times, e i responsabili della miniera, di proprietà dell’azienda Sds-Ugol, sono stati arrestati.

Islanda Il 28 novembre la coalizione di governo ha confermato per un secondo mandato di quattro anni la premier Katrín Jakobsdóttir, leader della formazione Sinistra-movimento verde. La coalizione, composta da un partito di sinistra e due di destra, era uscita rafforzata dalle elezioni del 25 settembre.

Repubblica Ceca Il 28 novembre Petr Fiala, leader del Partito democratico civico (Ods, liberalconservatore), è stato nominato premier dal presidente Miloš Zeman. Nelle elezioni di inizio ottobre l’alleanza di centrodestra Insieme aveva sconfitto il partito populista Ano del premier uscente Andrej Babiš.

Altro da questo numero
1438 - 3 dicembre 2021
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo