Dopo un viaggio di una settimana attraverso il Canada, il 30 gennaio un convoglio di camionisti è arrivato nella capitale Ottawa per protestare contro una decisione del governo di Justin Trudeau sui vaccini per i lavoratori. “Con la mobilitazione si chiedeva di cancellare la norma secondo cui i camionisti canadesi non vaccinati (circa il 10 per cento del totale) che rientrano nel paese dagli Stati Uniti devono mettersi in quarantena”, scrive la Bbc. Ma durante il viaggio verso Ottawa la protesta ha catalizzato un sentimento contro i vaccini e le restrizioni che è presente anche in altri settori sociali.
I camionisti protestano
Processi per sedizione
“Il 31 gennaio il gruppo Justicia11, che chiede giustizia per le persone arrestate dopo le manifestazioni dello scorso 11 luglio a Cuba, ha annunciato che questa settimana 33 manifestanti saranno giudicati per sedizione da un tribunale dell’Avana”, scrive l’Afp. Il 25 gennaio la procura dell’Avana aveva reso noto che 710 persone sono sotto processo per aver partecipato alle proteste.
Accordo con l’Fmi
“Dopo mesi di negoziati, il 28 gennaio il presidente peronista Alberto Fernández ( nella foto ) ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il Fondo monetario internazionale per ristrutturare i 44,5 miliardi di dollari di debito contratto nel 2018, quando il leader Mauricio Macri (centrodestra) chiese un prestito di 57 miliardi di dollari per evitare l’insolvenza”, scrive Página 12. “Ora potremo fare ordine nel presente e pianificare il futuro, investendo di più nelle opere pubbliche”, ha detto Fernández. “Avevamo un problema, ora abbiamo la soluzione”.
Manifestazione a Iquique
Il 30 gennaio migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Iquique, nel nord del paese, per contestare l’arrivo dei migranti venezuelani, accusati di essere responsabili di un aumento della criminalità. “Molte strade sono state interrotte”, scrive La Tercera. Secondo i dati della procura della regione di Tarapacá, dove si trova Iquique, nel 2021 gli omicidi sono aumentati del 183 per cento e il traffico di droga del 42 per cento. Dalla fine del 2019 migliaia di venezuelani in fuga dalla povertà hanno raggiunto il Cile.
Il giudice si fa da parte
Stephen Breyer, uno dei quattro giudici progressisti della corte suprema, ha annunciato le dimissioni. Breyer ( nella foto ) ha 83 anni. Da tempo la sinistra gli chiedeva di farsi da parte per consentire a Joe Biden di nominare un giudice progressista più giovane. Il presidente ha detto che sceglierà una donna afroamericana. La nomina dovrà essere confermata dal senato, dove i democratici hanno la maggioranza. Gli equilibri della corte non cambieranno (i conservatori sono sei), “ma la scelta di Breyer dimostra che il paese si muove in una direzione sempre più ideologica”, scrive l’Atlantic.
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