Scienza

Uniti contro la plastica

Le Nazioni Unite hanno dato il via, nel corso di una riunione a Nairobi dell’assemblea per l’ambiente, ai negoziati per un trattato internazionale sull’inquinamento da plastica, scrive la Bbc. Ogni anno si producono quattrocento milioni di tonnellate di plastica e più di otto milioni finiscono negli oceani: numeri destinati a triplicare nei prossimi vent’anni senza un intervento a livello globale. Il trattato introdurrà regole vincolanti sull’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione allo smaltimento. Inoltre, promuoverà soluzioni innovative per il riciclo e proporrà l’uso di materiali alternativi. I negoziatori avranno due anni di tempo per preparare quello che potrebbe diventare uno dei trattati ambientali più importanti della storia, insieme al protocollo di Montréal sulle sostanze inquinanti che minacciano lo strato di ozono e all’accordo di Parigi sul cambiamento climatico.

Farmaci in arrivo

Due anni dopo l’inizio della pandemia di covid-19 potrebbero arrivare sul mercato dei nuovi trattamenti farmacologici. È anche possibile che sia approvato l’uso, con nuove indicazioni, di farmaci già conosciuti. In alcuni paesi sono stati approvati dei nuovi antivirali, come il paxlovid e il molnupiravir, ma mancano farmaci specifici per alcune situazioni, per esempio per curare le formi lievi della malattia. Al momento, comunque, i vaccini rimangono lo strumento più importante per affrontare la pandemia, mentre i trattamenti sono importanti soprattutto per chi non può o non vuole vaccinarsi. Negli Stati Uniti il programma Activ dei National institutes of health (Nih) ha promosso trenta ricerche, di cui tredici ancora in corso. Sono allo studio antivirali che agiscano sulle proteine usate dal coronavirus per entrare nelle cellule. Poi ci sono gli anticorpi monoclonali, che però hanno il difetto di essere costosi e difficili da somministrare. Infine, si stanno cercando nuovi usi per farmaci già conosciuti. A beneficiarne, considerando i costi inferiori, potrebbero essere i paesi a medio e basso reddito. ◆

Acqua dolce in mare

Gli indigeni dell’isola di Pasqua (Rapa Nui) bevevano direttamente dal mare, ma l’acqua non era salata. Mappando il sottosuolo con droni e sensori i ricercatori dell’università di Binghamton, negli Stati Uniti, hanno trovato delle falde acquifere sotterranee formate dall’acqua piovana che filtra attraverso le rocce porose. Durante la bassa marea una parte di quest’acqua dolce riaffiora dalle rocce e crea delle sacche lungo la costa che poi si riversano nell’oceano Pacifico. Grazie a queste sorgenti costiere, spiega New Scientist, la civiltà delle misteriose statue moai avrebbe superato i periodi di siccità che colpivano l’isola.

Una molecola nello spazio

ESO/L. Calçada, ALMA, ESO/NAOJ/NRAO

In una regione di polvere e gas che circonda la stella Irs 48, nella costellazione dell’Ofiuco, è stata individuata una molecola, l’etere dimetilico, che potrebbe favorire lo sviluppo di molecole più grandi che sono alla base della vita. La regione è un disco di formazione planetaria (nell’immagine) in cui possono svilupparsi comete, asteroidi e pianeti. Lo studio, pubblicato su Astronomy and Astrophysics, approfondisce il ruolo dei processi chimici nella formazione delle stelle e dei pianeti.

Oche domestiche

Le oche potrebbero essere state addomesticate circa settemila anni fa in Cina, prima dei polli. Un gruppo di ricercatori, scrive Pnas, ha trovato in un sito archeologico a Tianluoshan, nella valle del fiume Yangtze, dei reperti ossei di oche che sarebbero state tenute isolate per generazioni, senza mischiarsi con esemplari selvatici. Il sito era abitato da una popolazione che coltivava il riso, forse usato anche per nutrire le oche.

AGUSTIN MARCARIAN, Reuters/contrasto

Tecnologia Alcuni ricercatori hanno messo a punto un sistema d’intelligenza artificiale che valuta i versi emessi dai maiali in diversi momenti della loro vita. In quelli positivi, per esempio durante l’allattamento, i versi tendono a essere più brevi e uniformi. Sistemi di monitoraggio esistevano già, ma meno accurati. Il nuovo metodo automatizzato potrebbe aiutare a valutare il benessere degli animali negli allevamenti, scrive Scientific Reports.

Neuroscienze Nei topi è stato scoperto un meccanismo che induce il sonno rem, la fase in cui si sviluppano i sogni. Alcuni neuroni dell’amigdala, un’area del cervello coinvolta nella gestione delle emozioni, sono attivati da un composto chimico, la dopamina. La loro attivazione porta alla transizione dal sonno non rem a quello rem. Secondo Science, il meccanismo potrebbe anche spiegare alcuni disturbi del sonno.

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1451 - 11 marzo 2022
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