Poche ore dopo la riapertura delle scuole superiori femminili, il governo dei taliban ha fatto marcia indietro e ne ha annunciato la chiusura. Significa che le bambine sopra gli undici anni non potranno ricevere un’istruzione, scrive Al Jazeera. Il ministero dell’istruzione ha fatto sapere che gli istituti rimarranno chiusi finché non sarà elaborato un piano “in conformità con la legge islamica e la cultura afgana”. Inoltre, ha aggiunto il ministero, mancano gli insegnanti. Molti sono scappati dal paese, come altre migliaia di persone, dopo la caduta del governo di Ashraf Ghani.
Dietrofront sull’istruzione
Ramos-Horta in testa
Il premio Nobel per la pace José Ramos-Horta ha vinto il primo turno alle elezioni presidenziali nella più giovane democrazia asiatica. Ramos-Horta, già presidente tra il 2007 e il 2012, ha ottenuto il 46, 58 per cento dei voti, il doppio di quelli registrati dallo sfidante, il presidente uscente Francisco Guterres. Il secondo si terrà il 19 aprile. Decisivo sarà il voto dei giovani, visto che l’età mediana degli elettori è 21 anni, scrive Diplomat.
Imran Khan alla prova
Il 25 marzo la camera bassa del parlamento pachistano si riunirà per votare una mozione di sfiducia contro il primo ministro Imran Khan ( nella foto ), presentata da una coalizione di parlamentari di cui farebbero parte più di venti deputati del partito di Khan e dei suoi alleati. La mozione accusa il primo ministro di cattivo governo e incompetenza economica. A gennaio l’inflazione è arrivata al 13 per cento e il prezzo di prodotti alimentari e carburante è salito alle stelle. Il 23 marzo Khan, scrive il quotidiano The Nation, ha detto che non si dimetterà in nessuna circostanza.
Brusco allentamento
La prima ministra Jacinda Ardern ha annunciato un allentamento delle regole contro la pandemia a partire dal 4 aprile. In particolare non sarà più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e chi lavora nelle scuole, nella polizia o nelle forze di difesa non dovrà più fare due dosi di vaccino. In Nuova Zelanda l’obbligo vaccinale ha suscitato grandi manifestazioni di protesta, ma Ardern assicura che le nuove misure sono legate al rallentamento dell’epidemia nel paese, non alle contestazioni. Gli esperti, scrive The Spinoff, hanno invitato chi ne ha diritto a fare la terza dose di vaccino prima che le regole di distanziamento siano rimosse.
Rohingya vittime di genocidio
Il segretario di stato statunitense Antony Blinken il 22 marzo ha definito “genocidio” le violenze contro la minoranza rohingya in Birmania, scrive Irrawaddy. “L’intento dell’esercito è andato oltre la pulizia etnica e verso l’effettiva distruzione dei rohingya”, ha detto Blinken. Gli attivisti per i diritti umani hanno accolto con favore la dichiarazione, ritenendo però necessario far seguire alle parole sanzioni più dure contro il regime birmano.
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