Il governo britannico è in cerca delle nuove opportunità aperte dalla Brexit, ma qualcuno sembra averne scoperta una grossa fuori dal Regno Unito, per la precisione nei Paesi Bassi, scrive il Financial Times. Si tratta dei proprietari olandesi di magazzini per merci, che accolgono numerose aziende britanniche in fuga dai problemi burocratici e doganali provocati dall’uscita dall’Unione europea. “Negli ultimi cinque anni più di novanta investitori hanno costruito o affittato magazzini”. L’idea piace agli esportatori britannici, a cui costa meno tempo e denaro spostare le merci nei Paesi Bassi invece che spedire singoli prodotti nell’Unione europea.
Opportunità nei Paesi Bassi
Un altro voto per il sindacato
Dopo quello di Bessemer, in Alabama, e i due centri di Staten Island a New York, Amazon affronterà un quarto referendum tra i lavoratori sulla creazione di una rappresentanza sindacale in un suo stabilimento, scrive il Wall Street Journal. La consultazione si terrà nel magazzino di Bayonne, in New Jersey. La data del voto non è stata ancora fissata.
La guerra porta fame e debiti
Le Nazioni Unite avvertono che l’aumento dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, aggravato dall’aggressione della Russia all’Ucraina, rischia di peggiorare le condizioni già precarie delle persone che vivono nell’Africa occidentale. Lo stesso vale per il resto del mondo, osserva Die Tageszeitung. Secondo il Palazzo di vetro, nell’ultimo anno i prezzi dei cereali sono cresciuti del 34 per cento a livello globale. L’aumento del prezzo dei fertilizzanti, inoltre, quest’anno potrebbe dimezzare i raccolti. In 107 paesi sono a rischio circa 1,7 miliardi di persone. Molti stati dovranno affrontare anche una crisi finanziaria, perché il rincaro dei prezzi dell’energia colpisce duramente economie povere già molto indebitate.
Il peso delle sanzioni
L’economia russa non può vivere in eterno delle sue riserve valutarie, ma deve cambiare per adattarsi alle sanzioni internazionali. Lo ha dichiarato il 18 aprile Elvira Nabiullina, la governatrice della banca centrale russa, in un intervento alla duma, la camera bassa del parlamento, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung. La ricerca di nuovi modelli dovrebbe cominciare già questa primavera o al massimo in estate. Finora, ha aggiunto Nabiullina, le sanzioni hanno avuto effetti soprattutto nel mercato finanziario, “ma si faranno sentire sempre di più nell’economia reale”. I problemi principali potrebbero arrivare dalle restrizioni alle importazioni e dalle difficili condizioni della logistica nel commercio estero. Anche i limiti alle esportazioni dovrebbero cominciare a produrre effetti negativi. Non bisogna trascurare infine l’inflazione, che ora è al 17,5 per cento, il valore più alto dal 2002, e che secondo la governatrice non tornerà a valori accettabili (l’obiettivo è il 4 per cento) prima di due anni. ◆
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