Il 25 marzo le autorità hanno portato avanti la repressione in Turchia, dove più di 1.400 persone sono state arrestate per aver partecipato alle manifestazioni di protesta dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu. Leggi
Il mondo potrebbe rivivere i momenti peggiori della pandemia di aids a causa della revoca dei finanziamenti statunitensi, ha avvertito Winnie Byanyima, direttrice del Programma delle Nazioni Unite per l’hiv/aids (Unaids). Leggi
Il 20 marzo Hamas ha annunciato di aver lanciato alcuni razzi contro Tel Aviv per la prima volta dall’inizio della nuova offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che ha già causato centinaia di morti. Leggi
L’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato 970 morti in quarantott’ore, secondo un nuovo bilancio fornito il 19 marzo dal ministero della salute di Hamas. Leggi
Nella notte tra il 17 e il 18 marzo è ripresa la guerra nella Striscia di Gaza, con Israele che ha condotto una serie di attacchi che hanno causato almeno 413 morti, secondo il ministero della salute di Hamas. Leggi
Il Programma alimentare mondiale (Pam), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha annunciato la sospensione degli aiuti alimentari forniti a più di un milione di persone in Birmania a causa di una “grave carenza di fondi”. Leggi
Il 6 marzo la Guyana ha presentato ricorso alla Corte internazionale di giustizia (Cig) contro il Venezuela, che punta a organizzare delle elezioni nella regione contesa dell’Esequibo, ricca di petrolio. Leggi
Le Nazioni Unite hanno avvertito che a partire da aprile, in assenza di finanziamenti dell’ultima ora, dimezzeranno le razioni alimentari distribuite a più di un milione di rifugiati rohingya in Bangladesh. Leggi
Il 5 marzo il presidente statunitense Donald Trump ha lanciato un “ultimo avvertimento” ad Hamas, invitandolo a liberare tutti gli ostaggi per evitare la morte degli abitanti di Gaza. Leggi
Il 4 marzo un piano egiziano per la Striscia di Gaza, alternativo a quello del presidente statunitense Donald Trump, è stato approvato durante un vertice della Lega araba al Cairo. Leggi
Il 3 marzo Volker Türk, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha espresso “profonda preoccupazione per il cambiamento fondamentale impresso agli Stati Uniti” dopo il ritorno al potere di Donald Trump. Leggi
Israele ha bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza fino a nuovo ordine a causa delle divergenze con Hamas sulle modalità di prosecuzione della tregua. L’Onu ha chiesto a Israele di revocare la misura. Leggi
Il 27 febbraio almeno undici persone sono morte e circa sessanta sono rimaste ferite in due esplosioni avvenute durante una riunione del gruppo ribelle M23 a Bukavu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Leggi
Il 27 febbraio la Thailandia ha confermato di aver espulso decine di uiguri verso la Cina, dove secondo le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani potrebbero essere vittime di persecuzioni. Leggi
L’Unione deve fare i conti con una rottura sempre più evidente con Washington. E anche se l’aumento della spesa per la difesa è nell’agenda di molti stati europei, senza garanzie dalla Casa Bianca la loro sicurezza resta un’incognita. Leggi
Dall’inizio dell’anno il conflitto nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha causato la morte di “più di settemila congolesi”, molti dei quali civili, ha affermato il 24 febbraio a Ginevra la premier Judith Suminwa Tuluka. Leggi
Il 24 febbraio gli Stati Uniti si sono allineati alla Russia in votazioni senza precedenti alle Nazioni Unite, chiedendo una pace rapida senza condannare Mosca e senza difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina. Leggi
Nell’incontro a Washington i due presidenti hanno mantenuto un atteggiamento amichevole, ma le distanze sul futuro di Kiev sono evidenti. Specie dopo che all’Onu gli Stati Uniti si sono schierati con la Russia. Leggi
Il Libano ha annunciato il 18 febbraio di essere in contatto con Washington e Parigi per ottenere il ritiro completo dell’esercito israeliano dal sud del paese, come previsto dall’accordo di tregua. Leggi
Il Giappone si è impegnato a ridurre le emissioni di gas serra del 60 per cento entro il 2035, rispetto ai livelli del 2013, nell’ambito di un ambizioso piano climatico che prevede una profonda revisione della sua strategia energetica. Leggi
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