Il Programma alimentare mondiale (Pam), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha annunciato la sospensione degli aiuti alimentari forniti a più di un milione di persone in Birmania a causa di una “grave carenza di fondi”.
Quasi la metà dei finanziamenti del Pam – 4,4 miliardi di dollari su un totale di 9,7 miliardi nel 2024 – è fornita dagli Stati Uniti, che però hanno di recente annunciato drastici tagli agli aiuti internazionali.
La Birmania è in preda a una sanguinosa guerra civile dopo un colpo di stato militare nel febbraio 2021.
Iscriviti a In Asia |
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Iscriviti a In Asia
|
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Secondo il Pam, più di quindici milioni di abitanti su una popolazione di cinquantuno milioni non sono in grado di soddisfare il loro fabbisogno alimentare giornaliero.
Di questi, due milioni soffrono di malnutrizione grave.
“Questa drastica riduzione dei finanziamenti arriva in un momento in cui i conflitti nel mondo si stanno aggravando e il numero degli sfollati sta aumentando”, ha denunciato il Pam in un comunicato emesso il 14 marzo, che non menziona gli Stati Uniti o altri paesi donatori.
“L’agenzia è a corto di fondi perché vari paesi donatori si stanno tirando indietro”, ha però dichiarato all’Afp Michael Dunford, direttore del Pam per la Birmania.
“Tra questi ci sono gli Stati Uniti, ma non sono i soli”, ha aggiunto.
In assenza di finanziamenti dell’ultima ora, il Pam potrà fornire aiuti alimentari solo a 35mila persone vulnerabili, tra cui bambini sotto i cinque anni, donne in gravidanza e in allattamento, e persone con disabilità.
L’agenzia ha precisato che per continuare a fornire aiuti essenziali ai più bisognosi per tutto il 2025 avrebbe bisogno di sessanta milioni di dollari.
All’inizio del mese il Pam aveva avvertito che a partire da aprile avrebbe dimezzato le razioni alimentari distribuite a più di un milione di rifugiati rohingya in Bangladesh.
Il Bangladesh ospita più di un milione di rifugiati rohingya, una minoranza musulmana in fuga dalle persecuzioni in Birmania.
Il 14 marzo il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha incontrato in Bangladesh i leader della comunità rohingya.
A gennaio Washington aveva annunciato un taglio del 92 per cento dei finanziamenti destinati all’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid), considerato il primo passo verso il suo smantellamento.
Il presidente statunitense Donald Trump aveva affermato che “Usaid è gestita da una banda di pazzi radicali”, mentre il suo alleato Elon Musk l’aveva definita “un’organizzazione criminale”.
La decisione ha provocato sconcerto e indignazione negli ambienti umanitari e all’interno di Usaid, che gestiva più di quaranta miliardi di dollari di aiuti umanitari e aiuti allo sviluppo in circa 120 paesi, tra cui alcuni dei più poveri al mondo.