È una delle più importanti radio pubbliche francesi e fa parte di Radio France.
Secondo l’ex presidente dell’isola, Tsai Ing-wen, dare priorità a Kiev è cruciale per contenere le minacce di Russia e Cina. Sono gli aiuti militari statunitensi in Ucraina, infatti, a dissuadere Pechino da azioni aggressive. Leggi
La decisione della Corte penale internazionale sul primo ministro israeliano segna un momento storico: la fine dell’impunità sui crimini di guerra commessi da Israele e dai suoi dirigenti. Leggi
Dopo tre anni di guerra sembra che si stia avvicinando una sorta di momento della verità. A pesare è anche l’effetto Trump. Leggi
Se fosse confermato che tra il 17 e il 18 novembre due cavi sono stati danneggiati da una potenza ostile, si tratterebbe di una nuova escalation in un mondo sempre più spaccato. Leggi
In un mondo straziato dalle guerre è ancora un’occasione in cui le potenze rivali si parlano. Ma dopo il vertice in Brasile per quanto tempo sarà ancora così? Leggi
Dopo molte esitazioni, il presidente statunitense ha autorizzato gli ucraini a usare i missili statunitensi a lungo raggio per colpire il territorio russo. Complicando il compito di chi scommette sulla vittoria di Putin. Leggi
Con l’inaugurazione del megaporto di Chancay, in Perù, Xi Jinping mostra l’ambizione di Pechino di voler rafforzare e allargare la presenza cinese in tutta l’area, un tempo considerata il “cortile di casa” degli Stati Uniti. Leggi
Il futuro presidente si prepara a ridefinire la politica degli Stati Uniti con un entourage lealista e nazionalista e un programma chiaro: meno interventismo e più pressioni strategiche ed economiche nella diplomazia internazionale. Leggi
Bezalel Smotrich, ministro delle finanze di estrema destra, celebra la vittoria di Trump dicendo che nel 2025 Israele estenderà la sua sovranità sul territorio palestinese: una mossa illegale secondo il diritto internazionale. Leggi
L’alleanza con il proprietario di X, Tesla, SpaceX e Starlink e le prime nomine per il suo governo mandano un messaggio chiaro: il nuovo presidente vuole rispettare le promesse del suo programma senza fare compromessi. Leggi
Il ritiro del Qatar dal ruolo di mediatore e l’esito del voto statunitense rafforzano il legame tra Israele e Washington e l’atteggiamento oltranzista di Netanyahu, rendendo impossibile qualsiasi prospettiva di pace. Leggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si aspetta di poter portare avanti la distruzione nella Striscia di Gaza, mentre gli ucraini sanno di non avere l’appoggio totale della Casa Bianca. Così come anche gli europei. Leggi
Dalle minacce all’Europa al ruolo di Elon Musk, il futuro presidente sembra intenzionato a liberarsi dei generali e dei rappresentanti dell’establishment che durante il primo mandato avevano cercato di arginarlo. Leggi
L’Unione rischia di essere la grande perdente di queste elezioni statunitensi. Su tutte le questioni delicate, dall’Ucraina alla Nato, l’atteggiamento del nuovo presidente sarà ancora più aggressivo che nel suo primo mandato. Leggi
In Cina esiste una corrente di pensiero che preferirebbe una vittoria del repubblicano, nella convinzione che sarebbe più incline a stringere accordi e che sia affascinato dai leader autoritari come Xi Jinping. Leggi
Per i paesi dell’Unione europea la posta in gioco è enorme. Soprattutto considerando che uno dei due candidati, Donald Trump, non ha mai fatto mistero della sua ostilità nei confronti del vecchio continente. Leggi
L’arrivo annunciato di soldati nordcoreani a fianco dei russi in Ucraina e l’idea della Corea del Sud di voler sostenere Kiev mostrano che i conflitti di oggi si stanno internazionalizzando. In Europa, ma anche in Medio Oriente. Leggi
Il 24 ottobre circa ottanta paesi partecipano a Parigi a un incontro in sostegno del paese. Ma al di là delle promesse e degli aiuti economici, sarà difficile arrivare a un cessate il fuoco. Leggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si rifiuta di presentare un piano per il dopoguerra. Intanto i più estremisti nella sua coalizione lavorano per ricolonizzare la Striscia. Leggi
Dopo la fine dell’Unione sovietica, tre paesi sono rimasti orfani: l’Ucraina, la Georgia e la Moldova. Il primo è in guerra con la Russia, mentre gli altri due sono coinvolti in un conflitto più latente. Con conseguenze per l’intera Unione. Leggi
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